Così iniziò la marcia sul retro
Data: 23/07/2020,
Categorie:
Scambio di Coppia
Autore: 369123, Fonte: Annunci69
COSI’ INIZIO’ LA MARCIA SUL RETRO
Ciao a tutti. Sono Rosalba, la dolce metà di Nevio che avete ben conosciuto dai racconti precedenti (vedi: Tutto inizio con una gita in barca) in cui il mio uomo mi ha descritta, dimenticandosi, però, di dire qualcosa sui miei gusti e preferenze. Visto che su questo sito ne ha raccontate di cotte e di crude lasciandomi sempre la parte di comparsa, questa volta voglio essere io a raccontare qualcosa.
Io e Nevio, dopo un fidanzamento non troppo lungo, ma sufficiente a completare la nostra conoscenza intima, ci siamo sposati. A letto abbiamo sempre avuto un accordo quasi perfetto: a me piace scopare, a lui anche, per cui non c’è mai stato un problema di figa. Ogni tanto, però, nel rotolamento sul letto finiva per cercare di violare il buchetto che la natura ha destinato allo scarico del materiale esausto, non solo per me abbastanza inutile sessualmente ma anche piuttosto puzzolente. Io avevo sempre risposto con una strenua resistenza: la natura ci aveva dato la figa per chiavare e godere, con il buchino sul retro niente da fare. Naturalmente lui ci rimaneva male e mi rompeva le scatole insistendo che inculare è bello, che la donna gode come non mai, che il dolore è passeggero come quelle della perduta verginità (qui aveva ragione, chi se lo ricordava più il dolore dello sverginamento?), ma io dura, no e poi no.
Questo fino ad un veglione di fine d’anno di qualche tempo fa. Lo abbiamo trascorso a casa di amici, assieme ad altre tre o ...
... quattro coppie, non ricordo bene. Dopo il cenone, cui ogni coppia aveva contribuito portando qualcosa da mangiare e da bere, i balli nel salone semibuio, tanto spumante in pancia e sui vestiti, alcuni giochini di società un po’ spinti, è finita che tutte le donne erano rimaste in mutandine mentre gli uomini per lo più a torso nudo: grazie all’alcool ingerito e – forse, non saprei dirlo con certezza – e qualche porcheria messa nei bicchieri, l’atmosfera si era scaldata per cui alle due dopo mezzanotte abbiamo cominciato a scopare come conigli, anche se ognuno con la sua donna (ma anche di questo non ne sono sicura: ero un po’ brilla, era abbastanza buio e il mio compagno di scopata durante tutto l’amplesso non ha mai aperto bocca, se non per grugnire). Quello che ho potuto vedere, nonostante la penombra è stato che in due coppie il maschio aveva optato per il culo della femmina e non per la fica. E sentire le due donne gridare per il godimento mi aveva arrapata non poco. Alle quattro di mattina, ancora un po’ alticci, siamo tornati a casa, stanchi morti.
Subito a letto, anche se con la figa con ancora un po’ di sperma della chiavata precedente. Appena a letto a Nevio passa la stanchezza:
- Rosalba, a me tira ancora l’uccello, che ne diresti se anche noi cominciassimo l’anno nuovo con una bella scopata?
- Anche noi, ma non abbiamo già fatto? E poi non ti è bastato quanto hai fatto a casa degli amici? La fica mi brucia ancora un po’ – Rispondo, tanto per salvare le ...