1. Il professore


    Data: 30/11/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: fabrizio, Fonte: EroticiRacconti

    Sentivo il suo peso sulla schiena, e quella sensazione mi dava sicurezza; i suoi piedi trattenevano le mie ginocchia, il suo pube gonfio appoggiava fra le natiche, la pancia sui miei lombi, il petto contro le spalle. Puntellato sulle braccia riusciva a trasmettermi il giusto equilibrio fra leggerezza e presenza mentre con la lingua esplorava l’orecchio, l’attaccatura dei capelli, il collo. Mi rilassai e assaporai le sue attenzioni affidandomi a lui e senza pensare ad altro se non che stava per succedere davvero. Il desiderio di fare l’amore, più specificamente di farmi penetrare da un uomo si era fatto assillante; ci pensavo notte e giorno, era la fantasia che animava le mie masturbazioni e la frenesia con cui cercavo, nella folla, il candidato a cui offrire la mia verginità. Come nei filmati, come nelle riviste, mi vedevo sottomesso a strabuzzare gli occhi, a guaire violato nella intimità subendo monte frenetiche e quei membri che stantuffavano ritraendosi fulmineamente e aspergendomi di sperma le natiche e la schiena. Assieme a tanti difetti ho due pregi: sono curioso, di quella curiosità che arde dentro finchè non viene soddisfatta; e non ho paura delle etichette, di scoprirmi checca o degenerato, o che. Volevo quell’esperienza, e l’avrei avuta. La scelta cadde su un professore del liceo che frequentavo, fortemente indiziato di essere omosessuale; così, durante un intervallo, lo raggiunsi e con franchezza gli espressi il mio desiderio. Accertatosi che fossi maggiorenne - ...
    ... cosa sulla quale ovviamente mentii - e che non fosse uno scherzo organizzato fra compagni di scuola, mi diede appuntamento a casa sua. Mi spogliò, me lo liberò e fece per prenderlo in bocca; quando gli ripetei che non era per quello che ero li, si staccò e mi condusse nella stanza da letto, mi fece stendere prono, ed anche lui si liberò dei vestiti. Il contatto della sua pelle, coperta da una fitta peluria argentea, fu uno shock; rispetto alla mia immaginazione, mi stavo immergendo in un mondo inaspettato di odori, di stimoli tattili, di suoni, di sensazioni che mi invadevano senza che riuscissi a controllarli. Si sedette a fianco, e con mano leggera comincio ad accarezzarmi lungamente e lentamente, dal collo alla schiena, alle natiche, giù fino alle gambe e poi risalendo. Dopo un tempo che mi sembrò infinito si mise a cavalcioni, si stese su di me e cominciò a leccarmi, l’orecchio, l’attaccatura dei capelli, il collo, le spalle fin dove riusciva ad arrivare; sentivo il suo sesso teso che nonostante le contorsioni del busto non lasciava il morbido alloggiamento fra le mie natiche. Si staccò dalla posizione, e accoccolandosi fra le mie gambe aperte, proseguì leccandomi i fianchi, i lombi, le natiche. Mano a mano che la sua lingua inumidiva la mia pelle mi sentivo rilassare e volare in un morbido vuoto, e l’approssimarsi alla soddisfazione della mia ossessione, in maniera così piacevole, mi faceva desiderare che quella sensazione durasse per sempre e assieme che finisse presto ...
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