1. Visita alla mamma


    Data: 30/07/2020, Categorie: Incesti Autore: fantasioso, Fonte: RaccontiMilu

    Mi chiamo Giulio, ho 30 anni e sono felicemente sposato e padre di uno splendido bambino, ma da un paio di settimane sto vivendo una situazione a dir poco sopra le righe. E’ iniziato tutto un sabato pomeriggio che ero passato a far visita a mia madre. Vado a trovarla tutti i fine settimana, o di domenica o appunto di sabato. Potevano essere all’incirca le 15.30, e lei mi è venuta ad aprire con un’aria stanca e, cosa insolita visto che era pomeriggio, con addosso ancora la vestaglia. Le ho chiesto cosa avesse, e mi ha risposto che sentiva un dolore alla schiena che l’aveva tenuta sveglia tutta la notte, adesso era diminuito di molto ma ancora sentiva un po’ di dolore. Disse anche che aveva preso degli analgesici, ma non era riuscita a spalmarsi il lasonil, così mi offrii io di spalmarglielo e lei accettò di buon grado perché temeva che passato l’effetto dell’analgesico il dolore sarebbe tornato a farsi sentire. Andammo nella sua stanza, si tolse la vestaglia e la camicia da notte che ancora indossava e si sdraiò supina sul letto. A questo punto devo dire che mia madre, che si chiama Luisa, è una 64enne di 160cm con un corpo abbondante e formoso: due tette esageratamente grosse e pesanti, culo ampio e cosce carnose, i chili di troppo sono distribuiti su tutto il corpo, la pancia è pronunciata e sui fianchi ci sono evidenti rotolini di carne. Il viso è paffutello e solcato da inevitabili rughe, e i capelli grigi. Quindi non rappresenta certo il prototipo della bellezza ...
    ... femminile, ma ciò nonostante vedendola semi nuda sul letto mi ha procurato una prepotente quanto innaturale eccitazione. Mi sono seduto sul bordo del letto ed ho cominciato a spalmarle il lasonil sulla parte che lei mi indicava come quella dolorosa, cioè nella parte bassa della schiena, lì dove inizia a disegnarsi il grosso culone. Le mie mani scorrevano in quei massaggi che cercavo di prolungare e rendere sempre più simili a carezze sensuali, e lei si rilassava mostrando sollievo e forse anche piacere. Le mie mani ormai scorrevano su tutta la schiena fino ad arrivare a massaggiare il trapezio per poi riscendere a lambire le chiappone. Ero ormai in uno stato di eccitazione tale che avevo la mente completamente ottenebrata e il cazzo che spingeva contro la patta come se dovesse esplodere. Lei era lì con addosso solo i grossi slip bianchi e il capiente reggiseno che si godeva quei massaggi ad occhi chiusi. Allora le slacciai il reggiseno con la scusa di massaggiarla meglio, ma dopo un po’ le mani si portarono lateralmente alla schiena e infine le spinsi sotto il suo corpo fino a raggiungere le enormi poppe. Mamma sulle prime fece finta di niente anche se avvertii il suo irrigidimento, ma quando ormai le stavo palpeggiando sfrontatamente le tette disse senza guardarmi “Giulio, guarda che non è lì che sento dolore”. E io risposi “lo so, ma vedrai che ti sentirai più rilassata, lascia fare a me”. Dopo aver pronunciato queste parole, mi chinai e posai le labbra sulla sua schiena, e senza ...
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