1. Eva


    Data: 01/08/2020, Categorie: Etero Autore: ceasar12, Fonte: EroticiRacconti

    La giornata anche per oggi si presta. Torniamo agli anni 90, anni in cui le ragazze iniziavano a diventare più libere e consapevoli della fortuna che madre natura aveva dato loro sotto forma di passera tra le gambe. Io all’epoca avevo più locali anche se il mio lavoro serale principale si svolgeva in uno solo di questi, il più grande e anche il più nuovo. Era un locale pub, grande e tutte le sere flotte di ragazze e ragazzi si dannavano per venire con la speranza che il butta dentro non dicesse loro: aspettata, locale pieno. Io conoscevo limitatamente alcuni degli avventori, ma tutti mi era impossibile vista la quantità di persone che passavano seralmente da me. C’era un gruppo di ragazze, diciamo racchiuse tra i 20 e i 25 anni, che venivano puntualmente tutti i giovedi, venerdi e sabato sera in orario pre-discoteca. Educate, vestite sempre provocanti ma eleganti, segno tra l’altro di una buona disponibilità economica, puntualmente rimarcata anche dai conti che lasciavano. Una sera arrivano stavolta in compagnia di alcuni ragazzi. Passano la serata a bere e a accennare balli sulle note della musica che mettevamo. Verso la fine della serata vedo una delle ragazze uscire discutendo con uno dei suoi accompagnatori visibilmente contrariata: stanno discutendo tra di loro. Faccio cenno a uno dei buttafuori di seguirli e faccio lo stesso anch’io. Appena uscito vedo lui tirare un man rovescio seguito subito da un altro ceffone alla ragazza. Non ci penso, supero il buttafuori e vado ...
    ... in rissa. Lui era dignitosamente grosso e ne scappa una scazzottata pesante tra noi due durante la quale io ho la peggio e ne prendo abbastanza, nonostante sia riuscito a dargli anche qualche dignitoso cazzotto, che lui sembrava non sentire. Ammaccato nell’orgoglio oltre che nel fisico mi siedo sul marciapiede e riesco a vedere lei che insulta il ragazzotto temuta da uno dei buttafuori mentre lui se ne va incazzato. Lei si avvicina con fare mortificato e mi parla. Io sono ancora confuso dalle botte che ho preso e lei si offre di accompagnarmi al pronto soccorso. Bevo un po’ di alcool giusto per disinfettare la bocca e accetto la sua offerta. Durante il tragitto cambio idea e le chiedo di portarmi a casa mia, una doccia mi farà bene, cosa che lei accetta. Arriviamo a casa mia, lei senza parlare mi aiuta ad entrare, dolce ma contratta nei suoi modi. Le dico di accomodarsi sul divano mentre mi faccio la doccia ma in quel momento provo un senso di mancamento. Cerco le pastiglie antidolorifiche, le trovo grazie al suo aiuto e sempre grazie a lei vado al bagno e mi aiuta a spogliarmi, gettando i miei vestiti sporchi di sangue nel cesto e uscendo solo nel momento in cui io mi sarei dovuto togliere i boxer. Mi lavo, guardo il mio sangue scorrere assieme all’acqua, capisco che da qualche parte mi devo essere fatto male seriamente. Uscito dalla doccia mi aiuta a medicarmi e mi accompagna a letto dicendomi che se per me va bene si ferma li da me nell’altra stanza, non intende lasciarmi ...
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