1. Una casa tutta da provare


    Data: 04/08/2020, Categorie: Tradimenti Autore: 36degrees, Fonte: EroticiRacconti

    ... leccarmi le palle e di prendere in bocca il mio scroto per intero. Dopo averle liberato nuovamente la bocca le chiesi ripetutamente di sputarmi sulla cappella, guardando divertito i suoi tentativi fallire miseramente e il suo sputo ricaderle sul volto. “Provaci ancora, dai”, la invitavo ironicamente, ma il suo sputo non riusciva mai a raggiungere il mio membro e la sua saliva finiva inesorabilmente per scivolarle sul viso. Dopo che si fu sputata per tre o quattro volte addosso da sola le passai una mano sulla faccia riempiendogliela della sua stessa saliva. “Sei bellissima così”, dissi guardandola negli occhi. Lo pensavo veramente. “Cosa vuoi provare adesso?”, le chiesi. “Il letto”, rispose prontamente Marta risollevandosi in piedi. “Ma certo, il letto...muoviti”, le dissi appoggiandole delicatamente il piede su una natica e dandole una leggera spinta verso la camera. La precedetti e mi sdrai supino sul letto; Marta si mise in piedi con le gambe spalancate sopra di me, quindi si piegò piano piano, prese il mio membro con una mano e lo indirizzò nella figa cominciando a cavalcarlo come fosse una cavallerizza professionista. La scopai a smorzacandela per una decina di minuti fino a vederla quasi saltare sopra il mio cazzo; avrei voluto andare avanti per non so quanto ancora ma il tempo non era certo dalla nostra parte; avevamo ancora una ventina di minuti al massimo. “Non c’è più tempo”, le dissi mentre Marta sfinita smontava dal mio membro. “Dobbiamo provare ancora il bagno”, ...
    ... disse sudata con un filo di voce. Scesi dal letto, sollevai Marta e la appoggiai per terra; quindi la presi per una gamba e la trascinai per quei pochi metri che separavo la camera dal bagno. “Vuoi provare il cesso?”, le chiesi. Marta fece cenno di sì con la testa. Nel bagno erano installati per ora soltanto la tazza del water e il bidet. La tazza era sprovvista della tavoletta, che non era ancora stata montata ed era temporaneamente appoggiata alla parete del bagno. Sollevai nuovamente Marta e la feci appoggiare sulla tazza con la schiena appoggiata al muro. Le sollevai quindi le gambe e dopo averle afferrato entrambi i piedini con le mani li utilizzai per farmi una sega. “Non è che si rompe?”, disse lei alludendo alla tazza. “Il tuo culo?”, replicai io. “Quello è rotto già da un pezzo...intendevo il cesso”, disse Marta ridendo. “Se si rompe dirai a Davide che l’hai rotto sedendoti sopra con il tuo culone da troia”, le risposi io. Lei sorrise. Utilizzai il termine “culone” non tanto perché Marta avesse un culo esageratamente grande ma semplicemente perché aveva i fianchi un poco allargati che le rendevano il culo leggermente sproporzionato alla vita. Dopo essermi segato con i suoi piedi presi in mano il membro e glielo spinsi ancora un po’ nel culo. Il tempo stringeva sempre più; le chiesi quindi di alzarsi e di sedersi sopra il bidet. Presi in mano il cazzo e lo maneggiai all’altezza del suo viso preparandomi a venire. “Pulisciti la figa, battona”, le dissi. Marta apri il ...
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