1. La mamma del mio amico


    Data: 06/08/2020, Categorie: Incesti Autore: TATO

    La mamma è sempre la mamma, ma nella testa di un adolescente è la cosa più vicina che si hà, per scoprire il sesso, io spesso toccavo la sua biancheria intima, i reggiseni, gli slip, e le calze, mmm le calze, quante seghe poi, e così ho iniziato a capire che mi piaceva travestirmi, e poi crescendo, la cosa è divenuta il mio modo di vivere. Ma la cosa che mi ha diciamo inizialmente scioccata, è stata conoscere la madre di un mio compagno di università, o meglio la matrigna. Era un pomeriggio di luglio, e come di consueto, mi recavo a casa di Andrea, un mio carissimo amico e compagno di università, lui etero, io no, anzi, era proprio il momento migliore per mè, lontano da casa, vivevo sola, e ogni momento era buono per rimanere en femme, o incontrare i miei amanti, e Andrea ne era al corrente, anzi molte volte, ho cercato di convincerlo, tanto, che quando viene da mè a studiare, e voene spesso, io sono sempre Paola, ben vestita da donna e truccata, e a volte molto sexi, ma lui ci scherza sopra e però non succede nulla. Come dicevo ero a casa sua, e lo stavo aspettando, quando, ad un tratto, appare la sua matrigna, strano di solito è al lavoro, ma oggi probabilmente non aveva impegni, e quindi, mi si avvicina, e dopo un cordiale saluto, mi dice che Andrea è dal padre, e che riterderà parecchio, e così, mi alzo e mi avvio alla porta, fù allora che Lidia, la matrigna, mi dice di aspettare, che non era disturbo, anzi così poteva conoscere gli amici di Andrea, e così feci. ...
    ... Parlammo una buona mezzora, e poco per volta, il discorso finì sul sesso, , a voi giovani, sempre in cerca di femmine, sempre dietro alle gonnelle ecc, ma probabilmente, si accorse che il discorso donne, non mi attraeva così tanto, e iniziò a sfiorare il discorso omo e più si addentrava, più capiva che mi interessava, poi ad un tratto, mi disse che doveva sbrigare una cosina veloce in camera, e che a pochi minuti sarebbe ritornata. Rimasta sola mi diedi della stupida, farmi scoprire così da scema, e poi dalla mamma di un amico, ora penserà che anche lui è gay, mi ero riproposta, al suo arrivo di dirle che Andrea non era interessato a quel mondo, ma rimase un intento, perché un attimo dopo, mi ritrovai Lidia in sala, io ero seduta davanti alla finestra della sala, da dove proveniva una luce forte, attenuata dalle tende, e Lidia, che indossava una specie di vestito, lungo con una gonna molto ampia, ma che lasciava in evidenza il suo meraviglioso decolté, era senza reggiseno, e un paio di sandali tacco dieci, lentamente, camminò fino a metà sala, diede le spalle alla finestra, e mi si parò contro, era stupenda, si vedeva un'aurea di luce che le seguiva i contorni, e cosa pazzesca il vestito, essendo leggerissimo, lasciava ben vedere le forme delle sue gambe, le coscie piene, stupende, e poi ad un tratto, allargò un poco le gambe, e quasi svenni. Fece capolino, dal nulla un poderoso cazzo, non duro, semiduro, che penzolava tra le sue coscie, ma era stupendo, la guardai, e rimasi senza ...
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