Una serata di duro lavoro!
Data: 02/12/2017,
Categorie:
Etero
Autore: frenesia72, Fonte: Annunci69
Il bello del mio lavoro è lavorare per il piacere degli altri, sono un architetto rendo materiali i sogni delle persone, per cui lavorare per me è un piacere, una forma d’arte.
Ovviamente ci sono i pro e i contro, e tralasciando gli aspetti negativi, posso dire che la cosa più piacevole è conoscere le persone, interagire con loro, carpirne i gusti, rappresentare i loro desideri. Dico sempre a me stesso, le sorprese sono dietro l’angolo.
Mi venne affidato un progetto molto importante, fatto come si suol dire a più mani, e queste mani che dovevano giungermi in soccorso, erano di una consulente con cui fino a qualche giorno fa avevo solo scambiato mail e innumerevole telefonate.
Di lei conoscevo nome cognome, luogo, data di nascita, titolo di studio, una voce, nient’altro.
La passione per il progetto in corso ci accomunava e in tal senso aveva fatto nascere una certa simpatia e familiarità, restava il fatto che era più giovane di me di quasi vent’anni, e ciò frenava sul nascere qualsiasi mia curiosità nei suoi confronti al di fuori dell’aspetto lavorativo, finchè non venne il giorno del primo appuntamento per definire il progetto.
Per comodità di entrambi, fissammo un incontro nel tardo pomeriggio nel mio studio, ma il tardo pomeriggio si tramutò in un’attesa prolungata fino a sera, era rimasta imbottigliata in autostrada; la cosa positiva era che l’ufficio a quell’ora ormai era completamente vuoto e restavo solo io in paziente attesa, fino a quando finalmente ...
... suonò il campanello.
Dopo pochi istanti si apriì la porta, fu difficile per me mascherare la sorpresa, in quanto era veramente una sorpresa. Di lei conoscevo la voce, giovanile, ma pacata sensuale, calda ed avvolgente, tutto il resto fino ad ora era stata pura immaginazione, ma nemmeno la mia immaginazione aveva osato tanto. Si presentava alta 1,75 ml , capelli lunghi biondi, occhiale da gatta a nascondere due occhi azzurri, una bocca disegnata e a scendere il mio sguardo si soffermò sul seno abbondante, contenuto a fatica dal cappotto nero che indossava, su gonna nera a ginocchio con spacco laterale e stivale lungo nero con 5 cm di tacco.
Eh si in un attimo l’avevo fotografata, ripassata, studiata.
Dopo un primo momento di imbarazzo e confusione mentale dovuto al mio stupore, fu modo di presentarci ed iniziare a lavorare, del resto eravamo lì per quello.
Tolto il cappotto, me la ritrovai davanti con un maglioncino bianco aderente, il risultato era che il suo seno mi si parava continuamente davanti agli occhi, e non vi era verso di smettere di guardare per poterlo immaginare nudo tra le mie mani.
La serata si fece piacevole, si lavorava, tra una battuta e l’altra ci si distraeva un attimo e ci si rituffava sul progetto, fino a quando decidemmo di fare una pausa caffè.
Aveva sicuramente notato il mio modo di fissarle il seno, il che mi aveva eccitato più di una volta e rigonfiato i pantaloni, e il suo profumo fresco non mi abbandonava per un secondo.
Ci ...