1. Incubo?


    Data: 14/08/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: chiodino

    INCUBOSono immediatamente sveglia ma non so perchè. L'istinto, l'abitudine, la paura di tutto ciò che è nuovo mi fa muovere freneticamente. Ogni cosa nuova è un pericolo. Afferro il bordo delle coperte allontanandole di lato e contemporaneamente le scalcio via, poggio i piedi sul pavimento freddo appoggiandomi, per recuperare l'equilibrio, sulla mano destra. Ormai so, ho capito. Imbambolata di stanchezza non ho sentito, è già successo ma raramente, il clangore della porta esterna. Un Famiglio che viene a prendermi. Solo un attimo dopo la chiave stride nella serratura, la porta della cella si apre e vengo per un attimo abbagliata mentre il pitale che per fortuna non ho dovuto usare, urtato col piede, rotola via. Un Famiglio. E' già ora di alzarmi oppure...che non sia una Convocazione o peggio. La festa, il Meeting, come lo chiamano, non era ancora finita quando sono stata lasciata libera, libera di lavarmi e venire, distrutta, a dormire. In fretta signorina, il tempo è poco. Poco perchè, per cosa? Inutile chiederlo, non rispondono mai e, scocciati, possono prendere un appunto sul loro libricino.La solita cerimonia inutile: il polso libero viene agganciato a quello sinistro unito al muro da pochi anelli di catena; i polsi ormai uniti tra loro, congiunti ad una breve catenella ed al collare. C'è fretta sul serio, è raro che non mi permettano o meglio non mi ordinino di sistemare almeno un poco il letto; persino il pitale resta dove è rotolato. La benda agli occhi e via! ...
    ... Coperta dal mantello che tengo chiuso a proteggermi dal freddo e ai piedi due zoccoli che sbattono rumorosamente, devono sbattere rumorosamente ad ogni passo, mi avvio guidata dalla sua voce. Si fermi; adesso andiamo; alt, ora ci sono da scendere due gradini. Ubbidisco e, con tutti i miei sensi tesi, dato che sono bendata, riconosco solo in parte l'itinerario, nonostante il tempo, quanto tempo? che sono qui e li percorro. Fa però meno freddo, la passatoia, un rimbombo diverso. Almeno adesso si mangia, siamo diretti in cucina ed al posto dello stomaco ho un buco. L'ennesima porta viene aperta e poi chiusa dietro di me, a chiave. Si fermi signorina, grazie. Odio questa loro gentilezza minacciosa, ed odio loro, i Famigli. Sempre inappuntabili e mascherati oltre che ottusamente silenziosi. Si giri per piacere. Poi un grazie signorina. Via la benda, il collare, le manette. Di cuoio molto morbido ma sempre manette, col loro significato, come il collare. La cucina è ampia ma spoglia. Un tavolo poche sedie ed il necessario per cucinare. Prepari per tre, signorina. Due caffè abbondanti e lisci ed un caffellatte.Per lei latte. Per loro anche pane fresco, burro e due marmellate diverse. Per me pane. Di ieri.Servo a tavola e mangio in piedi, attenta ad ogni loro cenno o necessità: una posata che cade va sostituita, acqua, ancora caffè, poi rigoverno, pulisco il tavolo. Bontà loro mi esentano dal pulire per terra; c'è fretta.Di nuovo la solita manfrina, di nuovo bendata, impastoiata come un ...
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