Finalmente realtà...
Data: 02/12/2017,
Categorie:
Trans
Autore: Marta-trav, Fonte: Annunci69
... Stasera sarò la tua femmina. Poi, però, lasciami stare. Non voglio più vederti. Dimenticati di me” gli dico.
“Ok, tesoro. Affare fatto. Ma adesso rilassati. La notte è ancora lunga. Ed è tutta nostra”.
“Ti chiedo solo di non farmi male”.
“Stai tranquilla, Sara. Sono convinto, invece, che ti piacerà”.
“Ci frequentiamo da anni, Sara. Ma tu, di me, sai veramente poco. Non ti ho mai detto, e non so se tu lo abbia mai capito, che sono omosessuale. Gay, si dice. Ho avuto molti rapporti con altri uomini. Quasi tutti conosciuti in rete. Non te ne ho mai parlato perché non credevo che per te fosse importante. Neppure mia madre ne sa niente. Però, stasera, quando ho intravisto il reggicalze sotto la tuta ho pensato che era giunto il momento di dirti chi sono. E, sono convinto, che noi due ci frequenteremo ancora. Ti ripeto, non ti sto ricattando. Né lo farò mai. Ma conosco molte persone che vivono una situazione come la tua e posso assicurarti che appena hanno la possibilità di lasciarsi andare difficilmente poi tornano indietro. Del resto, Sara, se ti piace indossare biancheria intima femminile, se ti piace camminare sui tacchi alti è perché la parte femminile che è dentro di te chiede spazio, vuole uscire allo scoperto. Non sarebbe stato oggi, forse. Ma, prima o poi, avresti voluto osare di più. Alzare l’asticella. Oggi, con me, farai quello che, sicuramente, avresti sentito di fare tra qualche tempo, tutto qui”.
E, detto questo, mi fa sedere sul divano, accanto a ...
... lui.
“Non pensare che sia sbagliato. Non pensare che sia contro natura. Pensa soltanto a divertirti. Vedrai, ci divertiremo. E ci piacerà tantissimo. Ne sono sicuro”.
“Un’ultima cosa, Sara. Mi piace giocare con il membro di un uomo. Toccarlo e baciarlo. Anche prenderlo in bocca. Ma io svolgo solo un ruolo attivo”.
Capisco, in quel momento, che mi sta dicendo che si vuole prendere il mio culetto. Che vuole scoparmi. Che non si vuole limitare a farsi fare una sega o un pompino. Come credevo e speravo. Vuole me. E temo che ci riuscirà, a prendermi.
Detto ciò allunga nuovamente una mano e riprende a giocare con il mio pisello.
Le sue mani sono esperte. Sanno muoversi nel modo giusto.
Infatti il mio pene riprende vigore. Comincia ad indurirsi sotto le sue manovre. Piano piano torna alle dimensioni che aveva prima che Fabio suonasse al citofono, quando mi specchiavo.
Non riesco più a nascondere la mia eccitazione. Sono imbarazzato. Mi vergogno da morire. Però, cavolo, mi piace quello che mi sta facendo. Il mio pene è già abbastanza in tiro.
Con l’altra mano, intanto, comincia ad accarezzarmi il petto. Si ferma a giocare con un capezzolo. Lo titilla un po’. Poi passa a toccare l’altro.
Non credevo che i miei capezzoli fossero così sensibili. Si sono inturgiditi. E’ eccitante sentirseli toccare. Spero che non smetta.
“Vedi che se ti rilassi è meglio?” mi dice.
Non rispondo. Non saprei cosa dirgli. Lo lascio fare. Credo che sappia meglio di me cosa sia ...