1. La sua troia personale


    Data: 15/08/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Tempesta Perfetta

    Ogni volta che sto per farmi scopare da lui, penso a quanto questa storia sia un cliché: il capo che si fa la dipendente, base di ogni film di serie B in circolazione da almeno quarant�anni. Eppure, nel mio caso i luoghi comuni si sgretolano come zolle di terra secca calpestate. Perché non lo faccio per conservare il posto di lavoro, o per avere una promozione, o per sottostare ad un ricatto. No, lo faccio perché mi piace. Lo faccio perché lui, a differenza di mio marito, sa quello che vuole e non esita a prenderselo.Quando si &egrave accorto di me, quando ha letto nei miei occhi la voglia, l�insoddisfazione, quando ha intuito la mia indole, quando ha subdorato un lato oscuro che neppure io pensavo di avere, non ha perso tempo. Mi &egrave letteralmente piombato addosso come un rapace sulla sua preda, stimolando i miei sensi, eccitando il mio corpo, riducendomi a null�altro che al suo oggetto di piacere, alla sua troia personale. E io non ho potuto, saputo, voluto tirarmi indietro.E ora, come ogni giorno, eccomi qui a sgattaiolare furtivamente nel suo ufficio durante la pausa pranzo. Mentre i colleghi sono dispersi tra i localini a menu fisso, io ho in mente solo una pietanza da assaporare a fondo: il suo cazzo. Così gustoso, così grosso, così caldo. Ho voglia di sentirlo nella mia bocca. E spero tanto che lui mi permetta di realizzare questo desiderio.Quando apro la porta e mi dirigo verso di lui con sguardo languido e movenze feline, mi guarda compiaciuto. Così come ...
    ... continua a fare mentre gli sbottono i jeans e libero il suo invitante pene già in parziale erezione.Non perdo tempo e lo stringo tra le mani mentre lecco la cappella. Un lento su e giù e il mio alito caldo e umido sulla sua pelle fanno il resto. In non più di 2 o 3 minuti arriva al massimo dell�erezione. Le mie mani, piccole e delicate, non riescono ad avvolgere quel bastone largo e turgido. Imbocco la cappella. Spalanco la bocca, cercando di sentirlo quanto più a fondo possibile. Mi piace sentirmi invasa, piena di lui. Non tralascio le palle. Mentre le lecco e le bacio, sento il suo scroto gonfio. Lo prendo in mano, la sua sacca straborda ai lati di essa. E io non posso fare a meno di sentirmi già umida tra le gambe, al solo pensiero della sua crema, gustosa, densa e abbondante a riempire uno dei miei buchi. Uno qualsiasi. Uno a sua scelta. Perché sono solo la sua troia. Godo nel farlo godere di me. Nel sentirmi sua. Mi importa solo questo, dargli piacere, e godere di rimando. Tutto il resto non m�importa.Gli lecco e gli bacio le palle. Lentamente, risalgo con la lingua lungo l�asta. Seguo la linea tracciata dalle vene in rilievo, fino a ritrovare il suo glande sempre più gonfio. Lo lecco, lo imbocco. Spalanco la bocca. Metà del suo pene vi scompare dentro. Lo tengo per un po�, poi� devo respirare. Riprendo a leccarlo prima di imboccarlo nuovamente. Lo avverto sempre più duro. Il suo respiro sempre più pesante. I suoi occhi fissi nei miei sin da quando mi sono accucciata tra le sue ...
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