Io e M... 02
Data: 02/12/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Tabù
Voyeur
Autore: BelMoroItaliano, Fonte: xHamster
Quando non ero con Angelo ero all'università. Dovevo portare a termine il mio percorso formativo, e dovevo farlo al più presto. Ero già fuori corso di un anno, e non volevo attardarmi ancora di più. Tra i miei esami universitari finali ne avrei dovuto scegliere uno facoltativo; ebbene, mi guardai intorno, mi feci consigliare dalle mie amiche, e tutte mi sconsigliarono semiotica dell’erotismo. Ma io non ascoltai quei consigli e mi ci iscrissi, più per curiosità che per altro. La prima volta che entrai in aula, ricordo che avevo una minigonna, così corta che di tanto in tanto ero costretta a tirarmela giù, per non rischiare che mi si vedesse il perizoma. Mi guardai intorno e c’erano soltanto maschi che mi guardavano come degli allupati. Mi feci avanti tra i banchi per raggiungere la prima fila; si era fatto un gran silenzio, poi qualcuno bisbigliò qualcosa: “che topa!”.Mi misi a sedere e accavallai le gambe. Presi il mio quaderno degli appunti e feci finta di leggere qualcosa. Ero davvero in imbarazzo; mi fissavano tutti. Ad un certo punto sentii il rumore che fa la zip dei pantaloni; quello che stava di fianco a me aveva tirato fuori il cazzo e aveva un erezione da paura.- Che ne dici se ci divertiamo un po’?- No grazie – gli risposi cercando di non guardargli il membro. Per fortuna arrivò il professore, e il mio vicino di banco si rimise l’attrezzo nei pantaloni. Il professore si chiamava Oscar. Era un uomo sulla cinquantina, distinto, che quando mi vide mi fece un sorriso ...
... e poi prese posto dietro la cattedra.- Vedo che oggi abbiamo una nuova iscritta – disse. – Davvero lodevole da parte di una ragazza. Beh, se le cose di cui parleremo le potranno sembrare un po’ scabrose, la prego di tapparsi le orecchie. Il professore cominciò a parlare di esempi di erotismo nella storia della letteratura; confesso che ci capivo poco e niente, anche perché mi ero persa le prime due lezioni. Però mi piaceva quello che diceva. E poi non so perché, ma c’era qualcosa nel suo modo di guardarmi (e mi guardava in continuazione) che mi ipnotizzò. Vedevo i suoi occhi concentrarsi soprattutto sulle mie cosce, e più mi guardava e più mi veniva voglia di fargli un pompino e di farmi schizzare in faccia. Cercai di capire cos’era quella strana attrazione; non me lo spiegavo, ancora una volta subii il fascino di un uomo maturo, e mi vennero un sacco di idee porche. E non so perché lo feci, ma mentre per l’ennesima volta mi guardò le cosce, io le allargai, affinchè potesse vedere la lingerie che portavo sotto la gonna, cioè un perizoma rosso. Ma fu per un breve attimo, poi ritornai ad accavallare le gambe, e lui mi sorrise. Non ero conscia di quello che mi stava succedendo, eppure ero nelle sue mani. Sognai ad occhi aperti di essere la sua schiava del sesso, di servirlo e riverirlo, e di essere usata come un oggetto del piacere ogni volta che lui ne avesse voglia. C’era qualcosa nei suoi occhi che mi faceva pensare quelle cose, e all’improvviso feci una cosa che mi lasciò ...