1. La finestra sul porcile


    Data: 20/08/2020, Categorie: Voyeur Autore: Seinove, Fonte: EroticiRacconti

    ... risposta, Tina trascrive su carta i commenti che avevo sussurrato tra me e me mentre la guardavo masturbarsi dalla mia finestra: "Puttanella...Sei spocchiosa, antipatica e brutta come la fame, ma mi fai lo stesso un sangue incredibile...Ti scoperei fino a farti diventare blu!" Arrossisco. Mi sento come un bulletto che ha deriso un disabile. - «Ehm...Non pensavo veramente quelle cose, Tina...Sono cazzate che uno si dice così, tanto per dire qualcosa...» "Perché; cos'è che pensi veramente?" - «Solo la seconda parte.» A quel punto Tina distende le labbra in un bel sorriso e mi abbraccia. Poi la sua bocca cerca la mia, mentre la sua mano scende fino ad insinuarsi nei miei pantaloni...al che la blocco con un gesto deciso. - «Uh...Scusa, Tina, ma in questo momento non me la sento. Non è colpa tua, è che sono ancora scosso, cerca di capirmi...» Al che, lei scrive un nuovo foglietto, quasi con rabbia. "Cerca di capirmi TU, invece. Due bruti mi hanno appena stuprata; ho bisogno di qualcosa di bello per scacciare subito via il pensiero di questa violenza, altrimenti il suo ricordo mi tormenterà per sempre." Ha ragione. Mi stavo preoccupando solo di me stesso, come se fossi il centro del mondo. - «Va bene, Tina...Ma ti avviso che sono ancora troppo sconvolto per eccitarmi...Quindi non te la prendere se...ehm...se non riuscissi a farcela...» Nei minuti successivi scopro invece che...non sono affatto "troppo sconvolto per eccitarmi". Anzi, me la cavo benone, nonostante la paura, ...
    ... nonostante la stanchezza, nonostante il gesso. Mi spiace solo di non poter udire la sua voce quando gode (tre volte), ma la sua espressione è più che appagante. Mentre mi rivesto, le parlo a cuore aperto: - «Sono contento di averti conosciuta, Tina. Mi hai dato una bella lezione. Prima pensavo di essere sfortunato solo per essermi rotto una gamba...ma la mia invalidità non è nulla in confronto alla tua. Mi dispiace molto per te, davvero.» Ha una strana espressione che non riesco a decifrare...poi si tira in disparte a scrivere. Smette solo quando viene a salutarmi alla porta. ***** Rientro in casa mia. Non so bene il perchè, ma decido di rimettermi subito al telescopio. E indovinate un po'?...Anche lei è lì col suo, sul balcone di fronte. Curiosa sintonia di pensiero tra guardoni incalliti. D'istinto ci sorridiamo. Poi mi fa segno di guardare nella tasca della camicia. C'è un foglio. Non mi ero nemmeno accorto che me lo aveva messo addosso. "Caro Sandro, Non devi dispiacerti per me. Certo, non è facile essere sordomuti. Non poter sentire le voci, la musica, i suoni del mondo. La gente ti emargina perché sei diversa. È per questo che rubo di nascosto la loro intimità: per scoprire se mi perdo qualcosa della vita 'normale'. E finora ho scoperto che non mi perdo nulla. Poiché anche senza bisogno di udire o parlare, pure io posso vivere, scopare, amare. Forse anche di più di molte persone normali. La mia diversità mi rende speciale. Quindi non devi dispiacerti per me, sono FIERA di essere ...
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