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il collega di Milano
Data: 03/12/2017, Categorie: Etero Autore: Santerellino, Fonte: RaccontiMilu
Una cena e poi il cinema, doveva essere una serata tranquilla tra me e il collega di Milano in trasferta a Roma. Un bel ragazzo certo, masposato e per questo anche se attratta da lui, conoscendomi, non sarei mai stata capace di assecondare quell’istinto nato già prima di vederlo nelle numerose telefonate tra l’ufficio tecnico di Roma e quello commerciale di Milano. Oltre che bello è simpatico, ma la cena rimane una cena...e nulla mi fa immaginare cosa potesse accadere dopo. Usciamo dal cinema ridendo, assaporiamo l’aria fresca della primavera e decidiamo di visitare Fontana di Trevi a quell’ora ormai senza turisti. Spettacolo magnifico. Ci godiamo la passeggiata per qualche via del centro e tra una chiacchiera e l’altra si fa davvero tardi considerando che la mattina dopo avremmo avuto la riunione con i colleghi di Londra e occorreva presentarsi freschi e rilassati.Indosso delle scarpe davvero alte e non vedo l’ora di toglierle, ma mentre il suo albergo è vicino per il mio appartamento dovrò prendere un autobus. Cerco di risparmiare perché amo viaggiare e il taxi non è una spesa indispensabile. Lui mi vede affaticata e alla fine chiama un taxi.Non accetto i suoi soldi così lui decide di accompagnarmi così potrà pagare il taxi perché dovrà riaccompagnarlo in albergo. Lo lascio fare dandogli del pazzo. Entrambi ci sediamo dietro. Indico l’indirizzo al taxista che parte. Non so cosa mi è passato per la testa, ma senza nemmeno baciarlo prima gli ho messo una mano nell’interno ...
... coscia mentre lo guardavo negli occhi… Lui si avvicina al mio orecchio e dice: “sono pericoloso” io sorrido e avvicino la mia mano al suo inguine… mi chiede di sbottonarmi un po’ la camicetta e di sollevare la mia gonna. Nel frattempo allunga la sua mano dietro la mia schiena rimanendo comunque seduto composto. Faccio quello che mi ha chiesto senza esitare e mi sistemo lateralmente affinchè lui possa vedere meglio. Mi avvicino, ormai ho la mano sul pacco chiuso nel jeans. Sottono i tre bottoni centrali e ci infilo la mano, lui tira la testa indietro mentre io con la mano sui suoi boxer lo massaggio. Era già duro quanto bastava. Mi prende con una mano la nuca e mi bacia, con l’altra era dentro la mia camicetta a stuzzicare i capezzoli. Mi accorgo che siamo arrivati quasi a casa mia. Lo sussurro nel suo orecchio. Il taxi si ferma e borbotta il costo della corsa. Lui mi guarda, paga e scende con me. Dico solo “ma…” scesi dal taxi mi dirigo sicura verso il portone, sento i suoi passi dietro ai miei, appena infilo la chiave nel portone sento il suo bacino stringersi al mio. Chiamo l’ascensore con lui che continua a baciarmi e a farmi sentire la sua mazza. Poi mi ritrovo sbattuta tra il muro e l’ascensore, mi alza la gonna e sento il suo cazzo duro e gonfio strofinare fra le mie natiche con la cappella che spinge sul mio bottone. Le sue mani sono sui miei seni. La mia faccia è contro il muro. Lo sento abbassarsi e iniziare a leccarmi la fica. Sono praticamentenuda nel vano scale, con ...