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il collega di Milano
Data: 03/12/2017, Categorie: Etero Autore: Santerellino, Fonte: RaccontiMilu
... le gambe divaricate e la sua lingua che si insinua nella mia stretta fighetta. Gli dico che voglio il suo cazzo, lo voglio dentro. Mi gira, mi alza le gambe e con una leggera pressione lo sento scivolare dentro. Sta diventando sempre più affannato il nostro respiro. Ormai sono vicina all’orgasmo. Lui mi dice che non è ancora il suo momento. Gli rivelo che adoro ingoiare la sborra. Accelera, sembra non veda l’ora di vedermi inghiottire il suo sperma. Vengo e con ancora il suo cazzo dentro, sorretta da lui, siamo nell’ascensore. “ora ti tolgo il mio cazzo dalla tuafica stretta e ti metti in ginocchio, ma quando sto per venire voglio che la sborra finisca sulla tua faccia, poi con le mani ti pulirai il viso e con la bocca ti pulirai la mano e dovrai fare tutto questo mentre io ti leccherò di nuovo la fica. Poi quando sarai venuta ancora mi leccherai il cazzo e lo pulirai per bene e se sarai brava questa volta la mia sborra la riceverai dritta nella tua gola”. Gli confido che mia piace quando l’uomo con cui faccio sesso mi tratta comela sua puttana, che tutto questo è ancora più eccitante con un po’ di volgarità. Facciamo quanto lui aveva stabilito ma mentre mi leccavo le dita, ad uno ad uno e lentamente, dissi che aveva il sapore di un vero maiale e che era la prima volta che assecondavo così un uomo e che quello che stava accadendo era davvero stupefacente, mai come allora la puttana che era in me si stava liberando e fu allora che presa dall’orgasmo gli dissi che non poteva finire quella notte. Fui brava e lui mi regalòuna splendida sborra tutta per me da ingoiare, mentre io con una mano gli strizzavo i coglioni. Rimanemmo seduti un po’ nell’ascensore. Ridemmo e poi lui mi disse “Lo so che non sei una puttana, ma credimi sei portata”. Mi lusingò e capì che ci saremmo rivisti. Inutile dire che alla riunione dell’indomani eravamo entrambi molto rilassati.