1. Anita, suo marito, ed io. (prima parte)


    Data: 29/08/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Stalio, Fonte: Annunci69

    ... Quando scende neanche la saluto. Che stronza.
    
    Nei giorni successivi la evito, stupida di una donna. Se lo meriterebbe che andassi in giro a spifferare i suoi manini.
    
    A comprare i giornali vado in un'altra edicola.
    
    La rivedo dopo una quindicina di giorni, sta facendo il giro in Ospedale tra i rivoverati, per vendere i quotidiani.
    
    Io sono lì per ritirare degli esami.
    
    Siamo nell'atrio.
    
    "Ehi permaloso. Vieni qua!"
    
    "Permaloso sti due marroni! Cosa vuoi?"
    
    "Te la sei proprio presa, mi hai anche tradita come edicolante."
    
    "Quando una è stronza tanto vale mandarla aff.......a quel paese. O no?"
    
    "Senti Mauri, la smettiamo? Siamo amici, no?"
    
    "Siamo amici? Strano il tuo modo di essere amica. La fiducia è il tuo forte."
    
    "Senti, mi vieni a trovare verso le 12,30? All'orario di chiusura. Così proviamo a chiarirci."
    
    "Non so, ci penso. Ma non darlo per scontato. Mi hai fatto girare i coglioni."
    
    "Scusami, non era mia intenzione offenderti, stavo scherzando."
    
    "Si, stavi proprio scherzando."
    
    Mi dirigo verso l'uscita e vado via.
    
    Inizialmente decido di non andarci, così, per farla cuocere nel suo brodo.
    
    Ma poi cambio idea. Magari ci scappa qualcosa.
    
    Arrivo due minuti prima della chiusura.
    
    Appena mi vede mi fa un gran sorrisone, ha una minigonna cortissima.
    
    Lei, con suo marito, abita in un appartamento posto nello stesso stabile dell'edicola, al secondo ed ultimo piano.
    
    Chiude la porta che da' sulla piazza, poi: "Ti posso offrire un ...
    ... aperitivo su in casa?"
    
    "Tuo marito è d'accordo?"
    
    "Non lo so, ma tanto non c'è."
    
    "Prendiamo questo aperitivo."
    
    Usciamo direttamente dalla porta che da' nel vano scale.
    
    Lei va avanti, sale le scale, con quel suo sculettare, non posso esimermi dall'infilare una mano in mezzo alle gambe, con una gran palpata di passera e culo.
    
    Lei: "Sapevo che l'avresti fatto. Però aspetta, qui abita altra gente."
    
    Arriviamo sul suo pianerottolo, mentre apre la porta la prendo da dietro è la stringo a me, la bacio sul collo, dietro alle orecchie, le faccio sentire il pacco sul didietro.
    
    "Aspetta, impaziente."
    
    Entriamo in casa, lei: "Non abbiamo tantissimo tempo, una mezz'oretta. Vuoi bere, oppure."
    
    "Oppure. Vieni qui, ti offro io da bere."
    
    La tiro a me, la giro verso il muro, dove si appoggia, lingua in bocca, mano in mezzo alle gambe, trovo il fiorellino. Prima palpo da fuori, poi pian piano infilo un dito dentro, poi due, .ditale.
    
    L'altra mano sulle tette, i capezzoli sono duri, vado con la lingua, intanto lavoro la passera.
    
    Ci mette meno di cinque minuti per godere, si abbandona su di me, e per fortuna non è molto rumorosa, ma mi inonda la mano e mi caccia la lingua in bocca.
    
    Finito l'orgasmo la prendo dalle spalle e la spingo giù. Sa cosa voglio.
    
    Lo tira fuori e comincia subito a ciucciare, è brava, come dicevo è una gran pompinara, dei risucchi fantastici. E non duro molto, mi lascio andare, una gran sborrata.
    
    Manda giù, e continua, e pulisce, ...
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