1. Un giorno come gli altri


    Data: 31/08/2020, Categorie: Lesbo Autore: marcosala

    ... umori della mia micetta e gusta il mio sapore. L’eccitazione al è al massimo, lei si siede sul divano e mi ordina di leccarle i piedi, la dolce ragazza della sera prima del giorno si trasforma in una Mistress esigente, comincio a leccarle l’alluce, lei mi dice cosa devo fare, scopro che mi piace essere sottomessa a lei, mi fa sentire più porca. Dal piede salgo lungo la gamba, è liscia ben depilata, arrivo alla sua passerina, le infilo la lingua, lei mi ferma, mi dice che le scappa la pipì, mi porta con lei in bagno, mi fa stendere nella vasca, lei a gambe divaricate sopra di me, allarga le labbra della micia con le dita ed uno zampillo dorato e caldo mi inonda il viso, bevo come un’assetata, non sapevo di essere così porca. Ci masturbiamo, godiamo insieme. Ci ricomponiamo, siamo sedute in salotto, parliamo di noi, dico a Laura che mi piace molto, forse mi sono innamorata di lei, le chiedo se vuole restare. Lei mi risponde con un sorriso, mi dice che sono bellissima che anche lei ha goduto molto e che pensa di essere innamorata di me, ma è sposata, l’aspettano a casa un marito ed un figlio. Ci abbracciamo e stringendoci scoppiamo a piangere, le nostre lacrime solcando il viso, lasciano una scia di luce sui nostri volti, non avevo mai provato un’emozione così. Lei si riveste e mentre si ricompone mi dice non vuole perdermi, ...
    ... sicuramente ci rivedremo. Chiamandomi amore ha aperto la porta ed è uscita lasciando un vuoto incolmabile. Vedo il suo biglietto da visita, sono tentata di chiamarla subito, no non voglio disturbarla, non voglio perderla. E’ sabato, esco per fare un po’ di spesa al supermercato vicino a casa, il mio pensiero è sempre per lei, sono distratta, non so cosa faccio decido di fare una passeggiata lungo la spiaggia, vedo i bambini che giocano divertendosi e ridendo, mi siedo e li osservo. E’ ora di pranzo, non mi va di mangiare sola a casa, mi fermo al ristorante, cerco di sopperire al vuoto affettivo lasciatomi da Laura con la gola, ordino del pesce e una buona bottiglia di vino bianco, mangio con golosità,
    
    Verso il pomeriggio torno a casa, cerco di dimenticare Laura, non ci riesco, mi è rimasta nella pelle. È sera, distesa sul letto penso a lei, la mia mano non può fare a meno di infilarsi negli slip, mi sto accarezzando e masturbando pensando a lei, la rabbia per la sua dipartita e il piacere dell’orgasmo si mischiano, godo, le contrazioni mi fanno piegare in due, piango non se dal piacere o dal dolore. Mi asciugo le lacrime, squilla il cellulare, guardo il numero è Laura, anche lei mi sta pensando, mi dice che già le manco e che lunedì sera sarà ancora da me. Sono la donna più felice del mondo. Mi rilasso e mi addormento sognandola.
    
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