1. Suocera


    Data: 31/08/2020, Categorie: Tabù Autore: clacore, Fonte: xHamster

    ... toglieva restava in reggiseno che abitualmente portava color nudo look, ovvero velato quanto basta per farmi intravedere i suoi grossi e scuri capezzoli che sormontano due tettone da 5a taglia. Riuscivo agevolmente a rintuzzare le sue avances senza far insospettire mia moglie. Tornò l’inverno ed una sera che Elena era di turno sentii aprirsi la porta di casa. Era Carmen, si disse stupita, come sempre simulando malissimo, che Elena non fosse in casa e mi disse che già che era lì avrebbe approfittato della mia manualità per un massaggio. Aveva camminato parecchio ed aveva i piedi un po’ gonfi. Il cuore mi balzo in gola. Avevo quasi rimosso l’episodio dell’estate passata. Sentii la libidine salirmi dalla base delle palle fino alla cappella che con un sussulto iniziò ad irrigidirsi. Mi sedetti sul divano e le tolsi gli stivaletti. I piedi accaldati dalla passeggiata emettevano quello stesso afrore dei sabot. Con la gola secca e la voce rotta dall’eccitazione le dissi che senza le calze avrei potuto massaggiarla con dell’olio di mandorle e sarebbe venuto certamente meglio. Si disse d’accordo e senza preoccuparsi di me che la guardavo (ma probabilmente attenta a farsi vedere bene) rimanendo seduta sollevò la gonna e mentre si sfilava i collant sollevò le gambe. Lo fece con una lentezza calcolata e non potei fare a meno di osservare le sue ridotte mutandine nere che le erano entrate fra le labbra della fica efin giù nel solco fra le chiappe. Mi appoggiò i piedi in grembo senza ...
    ... curarsi di riabbassare la gonna. Avevo sotto gli occhi le sue belle cosce formose. I suoi piedi erano un po’ umidi e toccandoli sentivo sempre più intenso il loro odore mescolarsi all’odore di fica che proveniva da sotto la gonna. Mi guardava ed il suo sguardo era quello di una giumenta in calore. “lo so che quest’estate sei stato tu a spostare i miei sabot…” ero impietrito “li hai annusati vero?” le sue parole mi stavano facendo perdere ogni freno “sì, li ho annusati e mi sono pure toccato il cazzo facendolo”. Alzò il piede nudo e incurvandone il dorso mi porse le dita smaltate all’altezza della bocca. “allora perché non ti servi alla fonte e non mi fai vedere se nel frattempo il tuo uccello sa fare di meglio dell’ultima volta che l’ho visto? Non è niente male sai? Anche io quella sera mi sono toccata a lungo” La mia lingua le si insinuava tra le dita mentre mi calavo calzoni e mutande lasciandole ammirare il cazzo ormai durissimo. Mi strofinava la pianta sulle labbra mentre a sua volta si abbassò le mutandine a mezza coscia, passandosi la mano aperta fra le cosce. Si sbottonò con foga la camicetta, non aveva nemmeno il reggiseno e mi trovai in breve a slinguarle senza ritegno i capezzoli. Il sapore del suo corpo mi faceva impazzire, la leccavo ovunque, anche sotto le ascelle, inebriato. Finimmo di spogliarci velocemente guardandoci intensamente. Sentivo che la sua voglia cresceva mentre la toccavo e leccavo come un porco. Le spalancai le cosce assaporando la fica e poi il buco ...