1. Viaggiando


    Data: 04/12/2017, Categorie: Etero Autore: Kursk, Fonte: Annunci69

    La sera stava calando veloce come solo inverno poteva succedere, in un attimo il buio avrebbe avvolto la città. Una coltre scura rafforzata dal fatto, e lo avrei scoperto più tardi, che da li a poco avrebbero tolto la corrente per un lavoro da fare nel palazzo dove lavoravo. Era giunta con la sera anche l'ora in cui avrei terminato la mia giornata. Non mancava più molto alla mia passeggiata fino alla stazione, si perchè io preferivo camminare, godermi la città ed i suoi rumori, la sua gente, le sue esibizioni, talvolta piacevoli altre volte meno. Il mio collega Marco, come tutte le sere alla stessa ora stava iniziando a ritirare tutto l'armamentario che esponeva sulla sua scrivania, scrivania che dal caos di una giornata lavorativa passava ad esser linda come una sala operatoria. Non ho mai saputo come diavolo facesse a terminare in così poco tempo il suo ritirar frenetico. Lanciai un occhiata alla mia, e preso dalla vergogna, come tutti i giorni, buttai tutto nel cassetto.
    
    In un attimo ero già all'ascensore per scendere i sette piani del nostro palazzone di uffici vari, non eravamo in molti ad aspettare il passaggio al pian terreno, Marco e due ragazze che lavoravano insieme in un ufficio che dava sulle colline. Una era quella che io ho sempre chiamato gatta per il suo modo assente di esser presente. Carina da matti con un fisico incredibile, di quelle che ti fanno voltare al loro passaggio. Era vestita con un paio di jeans molto aderenti ed una camicietta bianca un po ...
    ... sbottonata, molto sportiva per il posto dove lavorava. La sua collega, per contro, era molto appariscente, con vestitino nero molto corto e la schiena molto in vista, ecco mi fossi presentato così io al mattino, sicuro le guardie mi avrebbero lasciato alla porta.
    
    Salimmo sull'ascensore, io stavo parlando svogliatamente con Marco dei suoi fine settimana allegri pieni di vita mondana e notturna, che mal si accostavano al mio andar per boschi e montagne, ma erano sempre interessanti. Non ho mai capito se fosse tutto vero o meno, ma era sempre affascinante sentirlo raccontare a volte anche nel dettaglio, come solo in uno spogliatoio maschile può succedere, le sue avventure, sia etero che bisex.
    
    Le ragazze invece erano piuttosto silenziose, e ci osservavano attente ai racconti, ma cercando di non farsi notare.
    
    D'un tratto e con un sobbalzo l'ascensore di arresto di colpo, e la luce di emergenza si accese per poi spegnersi dopo poco, fu così che restammo tutti e quattro al buio. Iniziai così a parlare del mio andar per boschi, giusto per stemperare l'atmosfera che si andava a saturare di ansia. Non che io fossi tranquillo, ma se mi agito, beh, parlo meglio.
    
    Mentre parlavo sentii una mano su di me, era sul braccio, cercava qualcosa, fosse anche sicurezza, pensai questo per lo meno. Ma la sicurezza non può esser certo trovata nella mia tasca, mi dissi mentre questa scivolava in quella direzione, la afferrai al volo e questa si fermò, passando poi sopra la mia. Non sapevo ...
«12»