Che porcone il vecchio geometra
Data: 05/09/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: LaCavalla, Fonte: Annunci69
... stampato sul volto, ha risposto quanto prima.
Il martedì successivo iniziarono i lavori, alle otto in punto, come aveva avvisato il giorno prima, il geometra bussò alla porta, era in compagnia di tre operai che entrarono in casa e iniziarono a scaricare i loro attrezzi, gli occhi di Giovanni erano tutti per me, mi squadrò dalla testa ai piedi con il suo sguardo da gran porco che era. Sistemati gli operai il vecchio venne in cucina dove io stavo armeggiando ai fornelli, inizialmente non mi ero accorta che stava sulla soglia della porta, appoggiato al muro con le braccia conserte e mi fissava, lo notai solo quando sentii la sua voce che mi diceva: “certo che avere un bocconcino che ti gira in casa così è da impazzire”. Non volevo contrariarlo, sempre con la speranza che ci facesse un po' di sconto sui lavori e mi limitai a sorridergli e a dire che era un adulatore.
A quel punto visto che la moca beccheggiava sul fuoco e il caffè era pronto, chiesi se ne gradiva una tazzina, accettò senza troppe cerimonie il mio invito e si sedette al tavolo, con la coda dell’occhio vidi che osservava ogni mio movimento, vedevo il suo sguardo allupato, mi sentivo mangiata con gli occhi, quando mi avvicinai al tavolo e mi chinai per poggiare il vassoio con i caffè, in maniera spudorata mi guardò il seno sotto lo scollo dell’incrociatina che indossavo. Passandosi la lingua sulle labbra disse: “ma che vacca che sei, che zizze molli e arrapanti che hai” e afferrò il mio seno nudo palpandolo ...
... con decisione, poi si fiondò con la bocca sul mio capezzolo succhiandolo e mordendolo con foga. Urlai dal dolore e lo implorai di smettere ma ormai era fuori di senno, sembrava un indemoniato, mi aveva bloccata tra le sue gambe, ero impotente e completamente alla mercé di quell’uomo che ora aveva infilato la mano tra le mie cosce e mi palpava con decisione fino a penetrarmi con le dita, mi faceva male, era una belva in calore. Provai ancora ad opporre resistenza ma lui era decisamente troppo forte per me, prendendomi per i capelli per fiaccare completamente le mie ultime resistenze, mi costrinse a stare seduta sulla sua gamba e mi infilò la sua lingua da porco in bocca mentre continuava a palparmi con le sue grosse mani callose. Sentivo la sua eccitazione, la sua erezione sotto la mia gamba, quando improvvisamente, arrapato ormai con un animale, stacco la sua bocca dalla mia e, sempre tenendomi per i capelli mi costrinse in ginocchio davanti a lui.
Mi guardava con un ghigno malefico negli occhi mentre si sbottonava la patta, tirava fuori il suo cazzo duro dai pantaloni e mi ordinava di sbocchinarlo. Infilò il suo cazzo duro nella mia bocca e mi dava il ritmo spingendomi per la nuca contro il membro duro e continuò fino a quando non fu soddisfatto e sopraffatto dalla voglia di possedermi. Fui allora spinta contro il tavolo e penetrata in un sol colpo da dietro da quel vecchio porco. Avevo dolore, era violento, mi teneva per i fianchi con decisione e mi penetrava con foga ...