1. Piramide umana (enrico, e poi giò) (3)


    Data: 06/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio

    ... puttana! Fottiti! E leccami il culo, dai! Usala sta lingua!", sbraita strusciandogli il solco sul viso. Il moro non riesce ad esternare le sue sensazioni con la voce, essendo soffocato dalle morbide forme del mio boy; tuttavia, il suo corpo rivela il piacere che aumenta. La schiena, infatti, si inarca e istintivamente smette di stantuffarsi con le due falangi per tirare la mucosa e dilatare la rosellina.
    
    Ha capito che cos'è che lo fa godere: e infatti questa mossa scatena finalmente il piacere estremo. Lo intuisco da come il ricciolone digrigna i denti. Lo sfintere dello schiavo gli sta strizzando l'asta e le contrazioni gliela stanno pompando. E poi sbrodola come neanche Giò fa quando gode. L'interno cosce si sta bagnando a profusione e, quando lo stallone gli affonda dentro, copiosi schizzi si spargono dappertutto. Con l'altra mano spinge via Giò e si scatena in una seria di urli che temo possano richiamare l'attenzione dei vicini (soprattutto della vecchia pettegola del piano di sopra).
    
    "Oh... che bello! Che bello! CHE BEEEEEEEELLOOOOOOOOO!!!", dichiara a squarciagola, sbraitando contro il ricciolone che, non potendone più, estrae la verga e gli infila nello sfintere quattro dita della mano destra, ...
    ... fottendolo convulsamente come fosse una fica vogliosa. La rosellina continua a schizzare e il moro si contorce come posseduto. D'un tratto, solleva il busto e allunga le mani verso il braccio dello stallone. Gli stringe il polso e, invece di bloccarglielo, come si potrebbe pensare, comincia a fottersi con quello, come invasato. Trasportato dalla situazione, il ricciolone aggiunge il pollice alle quattro falangi e, con un facilità impressionante, tutto il suo pugno sprofonda nel budello della troia.
    
    Così impalato, il moro rantola e ansima. Si guarda tra le cosce, stupito di se stesso, e le sue membra cominciano a vibrare. Si stranisce perché non controlla più il suo corpo. Ben presto è costretto a lasciare il polso dello stallone perché una convulsione lo fa sussultare violentemente sul letto. Lo stallone, sovraeccitato da quella scena, rigira il pugno nello sfintere del moro provocandogli delle contrazioni infinite.
    
    "Toglila...! Toglila...! Via...! Via...!", implora mentre con le mani cerca di raggiungere quella del suo aguzzino per estrarla. Poi uno spasmo lo fa spingere in fuori e lo sfintere sputa la mano del ricciolone. Si mette la propria tra le cosce, serrandole, e si rotola a destra e a sinistra sul letto.. 
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