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Il vicino di casa
Data: 07/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: superciccioroma
La fine della scuola era ormai arrivata, e mi aspettavano lunghi e assolati pomeriggi. Non avevamo soldi in famiglia, e non andavamo in vacanza: l'estate per me era il momento più intriso di solitudine, anche se qualche amico restava in città. In un pomeriggio di questi, avevo su per giù sedici anni e allora non c'erano gli smartphone e gli apparecchi elettronici di oggi, andai a fare un giro in bicicletta, forzando parecchio e sudando moltissimo. Mi fermai davanti alla casa in costruzione di Gigi, un vicino che aveva più o meno 25 anni, e che stava mettendo su famiglia perché si sarebbe dovuto presto sposare con una sua coetanea che aveva messo incinta. Mentre passò con la carriola piena di calcinacci, a torso nudo, mi vide seduto sul muretto ancora ansimante per la lunga pedalata, e mi fece: "Andiamo a scopare?" Dovete sapere che a me sono sempre piaciute sia le ragazze che i ragazzi, ma coi secondi avevo zero esperienza. Per un momento, di fronte a quella massa di muscoli, il petto largo ricoperto da un tappetino di pelo folto e moro, tutto sudato per il duro lavoro, stavo per cedere e dirgli convinto che ci sarei andato, ma se poi lo avesse fatto per "smascherarmi"? Di fatto, Gigi stava per sposarsi, per tutti era etero ed erano gli anni '80, in un paese di provincia. Virai sull'ironia: "Le porti tu le due donne da scopare?" Lui rise ma non rispose, mi fece soltanto l'occhiolino. Tornai a casa turbato, andai in bagno e mi feci la terza sega della giornata, la ...
... prima pensando però a un uomo. Trascorse ancora qualche giorno, e mi misi sullo stesso muretto per vedere se Gigi fosse passato, e puntualmente arrivò. Stavolta però mi si avvicinò e mi disse sottovoce: "Guarda che l'ho capito che ti interessa, e non ti preoccupare che non lo dico a nessuno, figurati che io mi devo sposare. Oggi sono solo a lavorare, tra dieci minuti entra nella casa e mettiti in quella stanza che nessuno può vedere", e me la indicò. Le gambe mi tremavano, non capivo nemmeno bene cosa volesse da me, io più volte in bagno mi ero infilato nel mio buchino il manico di una spazzola di mia sorella, ma certo non era grosso come poteva essere il cazzo di Gigi, che anche in pantaloncini dava idea di avere un bel "pacco" sotto. E se voleva essere inculato? A me piaceva prenderlo, ne ero certo. "Eccoti", mi disse. "Ti vedo agitato, rilassati. L'hai mai preso nel culo?" Feci segno di no con la testa, e lui mi chiese di spogliarmi. Nella stanza, il furbacchione aveva messo delle sedie e un materasso. Si sedette e, ancora vestito anche se solo dei pantaloncini, la lunga barba scura tutta sudata, mi chiese di strusciarmi a lui, di girargli intorno nudo. Il mio corpo allora magro e senza tanti peli gli piaceva, "Hai un bel culetto sodo, sembra quello di Giulia (la promessa sposa, nda). Vieni qui, inginocchiati". Mi prese la testa, mi accarezzò i capelli, e mi appoggiò il viso sul suo pacco, che era ancora nei pantaloni. Nella mia inesperienza, sapevo cosa avrei dovuto ...