1. Il vicino di casa


    Data: 07/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: superciccioroma

    ... fare: gli slacciai i pantaloncini, calai gli slip e tirai fuori il suo uccello, grosso ma non enorme, scuro come la sua carnagione, il contrasto cromatico con la pelle scappellata più rosea mi eccitò tantissimo. Lo accarezzai, e cominciai a segarlo per farlo diventare ancora più duro. Ormai era chiaro che il robusto, peloso e cazzuto Gigi voleva il mio culo, e la cosa mi diede sollievo e preoccupazione. "Tutto 'sto cazzo nel mio buco semi-vergine non entra", pensai.
    
    Come se mi stesse leggendo nel pensiero, Gigi con la voce alterata dal piacere per la sega che gli stavo facendo mi disse "Prendilo in bocca, succhiamelo, poi non preoccuparti che non ti farò male, ho anche un lubrificante per quel tuo buchetto vergine, faccio piano." Ringalluzzito dalle sue parole, cominciai timidamente a poggiare le labbra sulla cappella rossa, a leccargli il frenulo, poi feci entrare in bocca qualche centimetro di cazzo. Gigi, che all'apparenza era un tipo rude, non mi forzò, mi lasciò fare e io piano piano feci su e giù con la bocca e con le mani, sentii il suo arnese gonfiarsi sempre più e a un certo punto la bocca mi si riempì di sborra calda, dal sapore acre. "Ingoia e poi lecca tutto, pulisci", mi disse Gigi, stavolta con più fermezza. Ubbidii. "Il mio radar ha funzionato di nuovo, a vederti in giro in bici con quei pantaloncini avrei scommesso che tu fossi la gran troietta che in effetti sei", disse ridendo di fronte al mio imbarazzo. Ingoiai il suo seme, pensando che sarebbe finita ...
    ... lì. "Dove vai?" rise Gigi, "non abbiamo mica finito".
    
    Ci stendemmo sul materasso, mi face mettere a pancia sotto e mi iniziò a leccare il buco. "Ma sei già stato con qualcuno?" mi disse - "Non è proprio vergine". "No, ho giocato con qualche oggetto in bagno" risposi, e lui si fece una gran risata, poi si guardò intorno per vedere se avesse incuriosito qualche vicino, ma tutto taceva, erano le tre del pomeriggio e la gente, in giugno, a quell'ora stava in casa al fresco. La casa, poi, era un po' isolata rispetto alle altre. Mi fece alzare un po' il culetto, e mi continuò a leccare il buco, stavolta infilandoci un dito, poi due dandomi un crescente piacere. Poi si fermò, lo sentii trafficare e infine un liquido gelido mi inondò l'ano. "Dai, con questo gel il tuo culo diventa morbido come una fighetta." disse ancora ridendo.
    
    Nel frattempo gli era già tornato duro dopo essermi venuto in bocca. Appoggiò la cappella per qualche istante che mi sembrò interminabile, poi piano piano iniziò a infilare il resto, e quando fu dentro con quasi tutto il cazzo si fermò, il mio didietro un po' bruciava ma il piacere che provavo era molto più intenso. Mi chiese come andava, non risposi a parole ma a gemiti e capì che poteva fare avanti e indietro, senza esagerare nello sbattermi. Mi scopò da dietro per dieci buoni minuti che mi sembrarono mille, poi con tutto il cazzo dentro mi inondò il retto con un altro getto di sperma bollente, che rigettai piano piano facendolo colare per le cosce. ...