1. Duplice sodomia


    Data: 08/09/2020, Categorie: Trans Autore: Iridescente, Fonte: EroticiRacconti

    Confessioni erotiche di un trans. Avevo vent’anni quando mi feci sodomizzare per la prima volta da un signore sulla cinquantina incontrato in un cinema, quattro anni fa. Ero andato in centro ad acquistare un profumo ma il negozio nel quale mi servivo era chiuso per ferie. Decisi di andare a vedere un film. Premetto che ho sempre avuto inclinazioni omosessuali con atteggiamenti effeminati e più di una volta mi ero recato al cinema con l’intenzione di palpare un maschio ma fino a quel pomeriggio mi ero tirato sempre indietro dopo goffi tentativi di approccio, oppure avevo cambiato posto nel momento in cui l’occasionale “ospite” voleva toccare me. In ogni caso c’è un metodo efficace per capire se un uomo è disponibile all’approccio perché di regola i ricettivi rimangono in piedi, in fondo alla sala, addossati alla parete e attendono che qualcuno, sedendosi sull’ultima fila, si faccia notare distendendo il braccio sulla poltrona vuota di fianco, o viceversa, ma torniamo al racconto: Lo scenario notturno, che in quel momento era proiettato sullo schermo, mi obbligò a fermarmi addossandomi alla parete dell’ingresso per abituare gli occhi all’oscurità. In sala non c’erano molte persone ma, a un paio di metri da me, spuntò dalla penombra una figura maschile. Guardai l’uomo, lui ricambiò lo sguardo. Per quanto la luce fosse debole, notai che era un signore distinto, sulla quarantina. Sicuro che avrebbe accettato l’invito mi affrettai a sedermi in un lato dell’ultima fila e occupai le ...
    ... seconda poltroncina. Allungai il braccio sulla spalliera vuota e di tanto in tanto davo occhiate alle mie spalle, per far intendere all’uomo la mia disponibilità. Non passò molto tempo che lui venne a sedersi di fianco a me. Fu lui a prendermi la mano per poggiarsela sui pantaloni all’altezza del pube. Feci il solito gesto di ritrarre indietro il braccio ma lui mi bisbigliò: - Per favore non tirarti indietro dopo avermi invogliato. – Mi trattenne la mano, poi aggiunse: - Hai un viso bellissimo. – Feci il gesto di alzarmi per cambiare posto mai lui mi disse: - Perché fai così? Il mio cazzo non morde. Sei forse uno di quegli indecisi che muoiono dalla voglia di farlo ma perdono il coraggio all’ultimo momento? – - Sì – gli risposi. – mi sentivo la bocca asciutta per l’emozione. – Non l’ho mai fatto e… - - Rilassati - mi suggerì – e se veramente ti piace il cazzo, lasciati andare al desiderio di toccarlo. - Si tirò giù la cerniera e mi accorsi che non portava mutande perché il suo cazzo mi balzò subito in mano. Provai un’indescrivibile emozione nel sentire quanto fosse velluta e allo stesso tempo eretta quell’appendice di carne pulsante. - Masturbami un po’ – mi disse. Iniziai a menarglielo, dapprima con un movimento impacciato, poi con sempre maggiore dimestichezza. Pure il mio cazzetto si eresse. Quell’uomo mi sussurrò nelle orecchie che possedeva una garconnière e che desiderava invitarmi a prendere un tè. Accettai col cuore in gola. Uscimmo dal cinema, mi disse di seguirlo a ...
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