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Ornella: la sodomizzazione
Data: 12/09/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: alybas
Storia vera L’ho lasciata partire. Lei non vive a Roma. In cuor mio ho immaginato che quei continui atti la allontanassero da me. Non sono mai stato un bastardo e non nascondo che ho iniziato ad avere sensi di colpa. Mai come con Ornella ero indeciso e combattuto tra la dolcezza e il possesso sadico. Mi sono detto ma il ricevere messaggi da Ornella dopo qualche giorno da quanto era successo aveva creato in me un conflitto: la parte di me che voleva chiudere questa storia e l’altra morbosa che invece voleva andare avanti e mettere Ornella in una situazione perversa di sottomissione massima, per vedere sino a che punto questa donna ci sarebbe stata. Ero totalmente combattuto da essere paralizzato ma volevo domare Ornella. La donna mi inviava sms sempre più di disponibilità a qualsiasi cosa. La prima volta doveva essere mia in dono agli anni che le avevo donato cercando inutilmente di mettermi con lei. Lei scriveva e io non rispondevo. Per avere maggiore presa aveva iniziato a scrivere per e mail e anche a queste non risposi. Non passò molto tempo che le mail e gli sms cambiarono di tono e divennero sempre più violenti come tono. Per certi versi mortificanti per lei ed ingiuriosi per me. Rimase tutto sotto controllo sinché qualche notte dopo fui svegliato di soprassalto dal cellulare che squillava in maniera ossessiva. Guardai l’orologio erano le 3 di notte e successivamente mi resi conto oramai ridestatomi completamente che quel frastuono inarrestabile che sentivo e mi ...
... disturbava fragorosamente era il citofono che continuava a trillare senza tregua. Il telefono segnava la telefonata di Ornella e al citofono era lei che come impazzita si era attaccata e mi intimava di aprire o avrebbe svegliato tutto il palazzo. Aprii subito in preda all’ira e alla paura che qualsiasi cosa potesse accadere. Ero in mutande e maglietta e senza pantofole ritornai in camera da letto mentre sentii Ornella che aveva sbattuto la porta e piangeva come un’ossessa nell’ingresso. Non appena mi vide si scagliò con violenza contro di me tirandomi una serie di pugni che in buona parte riuscii a schivare due o tre mi presero al volto e furono pesanti assai. Le mani di Ornella erano di piombo e lei era come un panzer. La sua rabbia era senza tregua e urlava pure. Non ebbi il tempo di affrontarla con calma che era partita dalle sue mani un ceffone che bloccai per fortuna. Ero pieno di ira, fuori di me e nonostante sapessi quanto fosse forte e massiccia Ornella la spinsi con tutta la forza verso il soggiorno e la donna cadde rovinosamente a terra con me che le fui sopra in un attimo. Non riuscivo a contenermi e iniziai a prenderla a ceffoni più per costringerla a difendersi che per farle male. Ornella era indomita ma io ero più forte. Riuscii a metterla a terra, sotto, e iniziai a strapparle tutto con una violenza esasperata, inaudita. Non le diedi tregua le imposi la mia lingua nella bocca e le infilai la mano tutta all’interno della vagina. Ornella esplose. Lottava ancora senza ...