1. Le corna di Cristo, parte 1


    Data: 16/09/2020, Categorie: Etero Autore: Lucifero, Fonte: EroticiRacconti

    Quella sera, era il caso di dirlo, pioveva come Dio la mandava. Ero in macchina e stavo attraversando quel temporale per rientrare a casa. Per coprire il rumore della pioggia alzai il volume della radio. A un certo punto, mentre ascoltavo Hells Bells degli AC/DC, i fari illuminarono una figura a lato della strada. Accostai e vidi che era una suora, giovane e completamente fradicia. "Ha bisogno di un passaggio, sorella?" "Si grazie! Devo andare al convento di Malk". Salì a bordo e partimmo. La pioggia continuò ad aumentare. Stavo per chiederle il suo nome quando la ragazza alla radio disse: "A causa della pioggia in continuo aumento il fiume Cum è straripato in vari punti. Consigliamo agli automobilisti di interrompere il viaggio e aspettare che il tempo migliori". "Direi che conviene fermarci" "Si, direi di si". Arrivammo a una cittadina e parcheggiammo. Nel raggiungere il motel la suora mi precedette e, nonostante l'abito, notai che Dio le aveva donato un corpo niente male. Fummo accolti da una donna di nome Debora. "Purtroppo mi è rimasta solo una camera con letto matrimoniale. Con questo tempo tutti gli automobilisti si sono fermati qui. Se per voi non è un problema..." "Nessun problema, siamo adulti e vaccinati, giusto?" Col rumore del temporale non mi ero accorto che voce dolce e suadente avesse. "Mi servirebbe un nominativo e un documento". "Suor Lucia, tenga" Grazie, ecco la vostra chiave, stanza 666". Lucia, anche il nome era bellissimo... Raggiungemmo l'ascensore, ...
    ... troppo stretto per contenere due persone e le valige. Nell'ascesa sentii un seno che si appoggiava sulla mia spalla. "Mi scusi ma è molto stretto qui dentro" disse Suor Lucia con un sorrisetto dipinto sul volto. Da parte mia, decisi di godere appieno di quella fortunata situazione sbilanciandomi all'indietro. Era morbido e nonostante la veste mi parve di percepire una superficie dura in quel mondo soffice. Purtroppo arrivammo al nostro piano ed entrammo in camera. "666" dissi, "Bello scherzo del destino, eh?" "Non esiste il destino, solo la volontà del nostro Signore!" La camera era molto grande, gli interni in legno abbelliti con cinque quadri raffiguranti vari paesaggi e un crocifisso. "Sarà meglio che vada a farmi una doccia; con tutta l'acqua che ho preso rischio seriamente di ammalarmi". Mentre lei si dirigeva verso il bagno, io iniziai a sistemarmi... Nonostante il temporale faceva un caldo terribile e mi tolsi la maglietta per poi sdraiarmi sul letto a pensare. Stavo riassumendo i fatti accaduti questa sera, in particolar modo in ascensore, quando sentii Suor Lucia che mi chiamava "Scusa... scusa... ". Entrai in bagno e davanti a me si rivelò in tutta la sua bellezza. Un angelo, pensai. Era avvolta in un accappatoio bianco, con i capelli rosso fuoco che incorniciavano un viso pallido nel quale splendevano due occhi azzurri come diamanti. Rimasi esterrefatto e quando mi ripresi sentii quella voce suadente chiedere il mio nome. "A-a-andrea, Suor Lucia" "Chiamami pure ...
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