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Una famiglia di bastardi (parte 2)
Data: 20/09/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Mauro1005
Prefazione: questo racconto è totalmente di fantasia, ispiratomi da una signora con cui "gioco". E molto lungo e quindi lo diviso in più parti, sperando di fare cosa gradita. Avvertenza: molti lettori, probabilmente, vedranno qualcosa dei propri racconti e diranno che ho copiato i loro e ne ho fatto una summa; può essere e nel caso me ne scuso, ma è un racconto scaturito dalla mia fantasia, fantasia condizionata da racconti letti precedentemente, naturalmente. Personaggi: Lidia, 39 anni insegnante di matematica; Mario e Marco, 18 anni gemelli; Sara, 20 anni sorella di Mario e Marco; Alberto e Mara, rispettivamente di 46 e 44 anni genitori di Mario, Marco e Sara; Mirella, 59 anni mamma di Lidia. Capitolo 8 – riflessioni sulla sua situazione e la dura sessione Lesbo La mattina successiva fu svegliata dallo squillo del cellulare, ancora assonnata rispose e dall’altra parte una voce maschile “buongiorno troia, piaciuta la dieta di ieri a base di sperma, piscio e cazzo?” Lidia si sorprese a rispondere “ si molto” e dall’altra parte “bene, zoccola vedremo di accontentarti più spesso; e come va con il Cuneo nel culo?” “mi sento il culo riempito a dismisura e mi da fastidio” “cerca di abituartici, perché dovrai portarlo sempre fino a quando te lo dirò io. Bene oggi hai la giornata libera, potrai riposare e fare ciò che vuoi, fino a stasera alle venti quando si presenteranno due mie amiche che farai accomodare nella stanza degli ospiti, stanza dove non potrai entrare fino a quando non ...
... ti chiameranno loro, e dovrai fare tutto quello che ti chiederanno. Un solo avviso: sono due assatanate. Ora se ti manca qualcosa in casa o nel frigo, fammelo sapere domani mattina e provvederò, per il resto buona giornata e buon divertimento per stasera”. È così Lidia ebbe del tempo per pensare alla sua situazione. Fece delle considerazioni: e vero che aveva ceduto al ricatto, e vero che era stata usata come una bambola, non poteva uscire di casa, però in questi 4 giorni aveva goduto come non mai in tempi passati, non gli mancava niente, in più cominciava ad abituarsi e a piacergli la situazione. L’unica cosa gli mancava la sua mamma, sentiva la mancanza delle confidenze che si facevano e dei consigli che gli dava, delle chiacchierate al telefono raccontandosi del più e del meno; e poi pensava che due settimane sarebbero passate presto, sarebbe stata libera e sarebbe potuta tornare alla sua vita. Decise così di rischiare e telefono a mamma “pronto, mamma, come stai?” “Io sto bene” rispose la mamma, “tu piuttosto cosa mi racconti, hai preso queste due settimane di ferie senza dirmi niente; dove sei, ti stai divertendo almeno?” E Lidia “si sto bene, avevo bisogno di staccare un poco dal lavoro, mi sentivo stressata e volevo rilassarmi; non te lo detto perché non volevo farti preoccupare. Ora scusa, mamma ma devo andare a mangiare, ciao” “ciao tesoro , rilassati e torna carica”. Lidia chiuse la comunicazione ed ebbe il terrore che squillare perché aveva infranto una regola; ma ...