1. Io, mia moglie e i Trans


    Data: 23/09/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Trans Autore: antonio-fusco

    ... un pesante complimento che mi rivolgono due ragazzi; arrivo fino a S Anastasia, la splendida chiesa che il Pisanello affrescò, lasciandoci il dipinto che preferisco in assoluto: S. Giorgio e la principessa; entro e mi fermo in ammirazione di fronte a questo capolavoro, al di là del tempo e dello spazio; come al solito mi perdo nelle mie fantasie, fino a che non mi accorgo che è l'ora di tornare a casa; nel pomeriggio i miei amici aspettano ospiti, che io trovo piuttosto barbosi, tutti così "bene",anche un po' bigotti e reazionari; ma Annamaria mi ha promesso una sorpresa, per oggi, "vedrai, ti piacerà questa ragazza, si chiama Giulia, ha la tua stessa età, è molto ricca e molto libera, dicono che sia un po' strana..." ora, dato l'ambiente di questi miei amici (che in verità è quello di mia madre), strana può voler dire un sacco di cose, io spero sia "l'andar appena un po' contro corrente" che per una città come questa è già una apprezzabile stranezza.Rientro a casa, e nel primo pomeriggio arrivano gli ospiti, sempre i soliti, gentilissimi e ammuffiti; poi ecco Giulia e qui rimango davvero sorpresa, perché Giulia è il ritratto vivente del S. Giorgio di Pisanello: gli stessi zigomi alti, la bocca piccola e carnosa e soprattutto i capelli, biondi e ricciuti, disposti a corona intorno al viso; due splendidi occhi azzurro pervinca completano il quadro; è alta, magra, sotto la camicetta leggera il seno è quasi assente, mentre nei jeans risaltano i fianchi stretti; mi sorride, ...
    ... dandomi la mano e noto i denti piccoli, da bambina; penso ai miei, quadrati e forti e a quanto siamo diverse, io nera, seno rigoglioso, fianchi morbidi, pelle olivastra; subito ci isoliamo, io e Giulia, come se ci fossimo riconosciute identiche in quel gruppo di persone così diverse da noi; parliamo di tutto, cinema, arte, le dico del Pisanello, ride, mi propone di uscire per tornare a vederlo insieme, tanto lì che facciamo? accetto; come posso resistere alla sua parlata dolce e liquida, l'accento veneto mi trasmette sempre una grande tentatrice dolcezza.Così torniamo in Piazza delle Erbe, dove, sottobraccio, ci scambiamo impressioni, battute, facciamo acquisti, ci sediamo ad un caffè, compiaciute degli sguardi ammirati degli uomini: "insieme siamo una potenza" dico io e lei annuisce e mi accarezza una mano; mi fa piacere quel contatto, stranamente lo trovo naturale e ricambio con una stretta; poi torniamo in S. Anastasia e davanti al S. Giorgio le dico "guardati, il Pisanello ti aveva in mente quando ha dipinto questa meraviglia"; lei sorride, e risponde "avrebbe dovuto prendere te per modella, tu saresti stata un vero santo guerriero, così nera, e forte e bellissima...".Usciamo, fa molto caldo ora, i mattoni rimandano nella piazza il sole assorbito durante il giorno; "io abito qui, proprio davanti alla chiesa al terzo piano, appartamento ristrutturato da mio padre, lo vuoi vedere?"; rimango di stucco, un appartamento in quella zona deve costare un capitale, figuriamoci se non ...
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