Vacanze al cairo - capitolo 2
Data: 06/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
Capitolo Due
L'aereo arrivò a tarda sera e mentre sorvolava il Cairo mi entusiasmò non solo la dimensione della città ma anche l’enorme nastro scuro che serpeggiava attraverso la miriade luci e che pensai potesse essere il Nilo. Tentai senza successo di distinguere le Piramidi e credevo (probabilmente sbagliandomi) che avrei potuto vederle quando l'aereo, cambiando direzione, cominciò la sua discesa. In breve eravamo sulla pista e ci fermavamo ad una distanza che sembrava si chilometri dal terminale.
Una volta che le porte furono aperte il calore mi colpì come se stessi guardando dentro un forno aperto, mi ero detto che avrebbe fatto caldo, ma non mi aspettavo il crudo calore asciutto che mi colpì. Prima che potessi abituarmi alla temperatura e dare un’occhiata al buio, fui scortato rapidamente da un membro dell’equipaggio ad un autobus in attesa.
Arrivando al terminal, la prima cosa che mi colpì furono due soldati armati sino ai denti, apparentemente per proteggere l'edificio, ma che erano mano nella mano! Avrei imparato più tardi che questa è un'abitudine egiziana e comune, ma ad un nuovo visitatore sembrava scioccante oltre a non migliorare i miei preconcetti sul paese.
Sia l’ufficio immigrazione che la dogana non mi diedero problemi e fui molto sollevato nel vedere mio padre che mi attendeva. Prendendomi le valigie e riuscendo allo stesso tempo a stringermi la mano, mi disse che aveva fuori la macchina e saremmo andati subito all'albergo dato che si aspettava ...
... che, come al solito, avessi fame.
“Fortunatamente” Disse papà: “Stiamo a Heliopolis che è a soli dieci minuti da qui.” Eravamo alloggiati all’hotel 'The Beirut.'
“Non è il miglior albergo della zona ma è abbastanza conveniente soprattutto se ti fermi per molto tempo e comunque la maggior parte delle persone che lavorano per la nostra società stanno qui, è la società che paga i conti. Sono riuscito a trovarti una stanza, ma è all’ultimo piano e non sempre l'ascensore funziona! L’albergo dovrà portare il tuo passaporto alla Stazione di Polizia per registrare il tuo arrivo, ma non preoccuparti, probabilmente lo riavrai in mattinata. Quando lo riavrai tienilo sotto controllo per non fartelo rubare.”
Una volta registrato mi diedero la chiave della stanza, un uomo prese il mio bagaglio e si incamminò verso l'ascensore senza parlare ma sorridendomi allegramente.
“Seguilo, lascia le tue cose nella stanza e poi torna qui. Ti aspetterò al bar là in fondo.” Mi disse papà indicandomi un piccolo bar nell’atrio.
Feci come mi aveva detto e dopo cinque minuti ero di ritorno. L’atrio era fiocamente illuminato e per un momento non riuscii a vedere, ma quando i miei occhi si adattarono all'oscurità, vidi mio padre che mi faceva cenno di raggiungerlo. Era seduto con un'altra coppia di uomini che, pensai, lavoravano con lui e, con mia grande sorpresa, con un ragazzo di circa la mia età.
“Questo è mio figlio, Tony. Resterà qui per alcune settimane durante le vacanze estive. Tony, ...