Vacanze al cairo - capitolo 2
Data: 06/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... loro sono Alberto e Roberto, lavorano con me.
E questo è Michele, è il figlio di Alberto”
Strinsi la mano ai due uomini e mi fecero sedere vicino a Michele.
“Ciao!” Dissi. “Da quanto tempo sei qui?”
“Io vivo qui, mio padre è il Projet Manager e tutta la mia famiglia sta qui. Abbiamo affittato una casa dietro l’angolo ed io vado alla Scuola inglese del Cairo.”
Mentre mi gustavo la Coca cola e l’hamburger che mi avevano portato, chiacchierai con Michele su com’era vivere lì e che genere di cose c'erano da fare. Lui mi spiegò che era un luogo divertente per viverci. Le lezioni finivano presto, circa alle 14, a causa del caldo.
L'unico vero vincolo era che non si andava a scuola il venerdì e la domenica e si studiava al sabato, ma in fondo non era un grosso problema. Per il resto c'erano alcuni cinema piuttosto buoni, incluso un paio all’aperto, uno in quella strada. Scoprii che passava la maggior parte del tempo libero all’Heliopolis Club dove era possibile andare a nuotare o giocare. Ci andavano famiglie intere di stranieri.
Più parlavo con Michele e più mi piaceva. Era piacevole e facile stare con lui e, da una o due cose che disse, sembrò avere poche inibizioni.
“Allora, io ti ho detto tutto di me, e tu?”
Gli spiegai che non avevo madre, che passavo la maggior parte del tempo in collegio e glielo descrissi a lungo, parlandogli anche del mio miglior amico. Speravo che afferrasse questo lato della questione quando fossi riuscito ad introdurre il ...
... soggetto sesso e tentando di intuire quali erano i suoi sentimenti. Avevo registrato che durante la nostra conversazione non aveva mai menzionato ragazze, solo uno o due amici maschi che si era fatti lì.
Stavo per parlargli del volo quando un pensiero perverso mi attraversò la mente.
“Ascolta, ti racconterò di una cosa che mi è accaduta all’aeroporto poco prima di partire, ma non ora” Aggiunsi guardando significativamente verso gli uomini intorno a noi.
Michele capì il segnale, mi guardò interrogativamente e cambiò discorso. Poco più tardi si rivolse a suo padre e gli chiese se potevamo andare a fare una passeggiata per mostrarmi la zona.
La risposta fu positiva, ci disse di 'non stare via troppo' e di stare attenti.
Lasciando l'albergo, attraversammo la strada e ci dirigemmo verso quella che vidi essere una chiesa enorme costruita su un'isola in mezzo alla strada. Michele mi disse che era la Cattedrale cattolica ed in una notte calda era un buon luogo dove andare essendo circondata da zone erbose piuttosto grandi e vicino c’erano molti piccoli negozi di legno dove era possibile comprare dolci, da bere ecc.
Ci sedemmo su una panca di pietra, Michele mi chiese cosa era accaduto all'Aeroporto. Io gli riferii la storia, ma sorvolai un po’ sul fatto che mi stavo facendo una sega. Volevo che lui si interessasse abbastanza da farmi domande su quello che era accaduto e speravo che la cosa lo eccitasse.
Mentre raccontavo la storia, continuavo ad osservare il suo ...