1. Analogia esemplare


    Data: 28/09/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Quella volta bastò uno sguardo febbrile, fulmineo e inatteso, giacché capimmo immediatamente che non ci saremmo più lasciati. In quel periodo, invero, io rientravo verso casa al termine d�una faticosa giornata di lavoro piuttosto stremata, però giammai abbondante per dedicare pressappoco quell�ora di viaggio in treno alla musica, perché in quell�istante infilai le cuffie e diedi l�avvio al piccolo apparecchio nascosto nella tasca del cappotto. Il mese di marzo era iniziato già da un po�, il freddo invernale andava adagio scomparendo e gli alberi sembravano risvegliarsi più velocemente degli anni passati, salii a fatica sul vagone affollato di quel treno quotidiano stracolmo di pendolari e m�appoggiai alla parete, giacche era inutile cercare un posto per sedere. Salì nel frattempo altra gente, uomini, donne, studenti, vecchi e giovani, il treno lasciò la stazione con soltanto dieci minuti di ritardo, circostanza quest�ultima abbastanza inconsueta per come siamo abituati giornalmente a sopportare come avvenimento quotidiano.Battendo il ritmo del tempo con un piede e muovendo le labbra, seguendo il testo della canzone, guardai di fronte a me e notai un ragazzo appoggiato alla parete dinanzi alla mia, che fissava il paesaggio fuori dal finestrino della porta scorrevole immerso nei suoi pensieri. Io ero concentrata e raccolta nella musica, ciononostante l�osservai per un attimo. Lui aveva i capelli ricci, suppergiù sul metro e settanta d�altezza, un fisico normale e un bel viso, ...
    ... immancabilmente lo zaino multicolore appoggiato ai suoi piedi mi diede in conclusione l�idea che fosse uno studente come tanti altri. Io abbassai lo sguardo e rialzando gli occhi iniziai a squadrare più attentamente l�avvenente giovane in prima linea dinanzi a me. La sua espressione era tranquilla, peraltro sorridente, sennonché mi chiesi che cos�avesse da sorridere guardando il panorama scorrere veloce all�esterno del treno, però fu soltanto un attimo, perché lui sollevò lo sguardo e appoggiò i suoi occhi nei miei, dato che un brivido si diffuse rapidamente lungo la schiena e senza dire nulla io di rimando abbassai gli occhi. Lui si era spiccatamente accorto che io l�osservavo, ma come diamine faceva? I suoi occhi erano così grandi e deliziosi, ebbene sì, doveva essere un ragazzo piuttosto affettuoso e cordiale, questa fu la prima e immediata percezione che io ebbi di lui. Arrivai alla stazione, scesi sulla banchina e cominciai ad avviarmi progressivamente verso il sottopassaggio, mentre una mano calorosa e robusta afferrò la mia, per il fatto che mi costrinse a girarmi dalla parte opposta. Era lui, sorrise senza dire nulla, di rilancio io gli restituii il sorriso e pensai che avesse sulla mano un dolce tepore e avvicinò il suo viso al mio:�Mi guardavi vero? - esordì lui, senz�aggiungere altro.�Sì, lo so, &egrave vero� - accennai malinconicamente io un pochino punzecchiata sul vivo.Il suo profumo avvolse intimamente a fondo i miei sensi impacchettandoli, vaneggiando io lo ...
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