1. Amore precoce, amore eterno


    Data: 28/09/2020, Categorie: Incesti Autore: Tibet

    ... senza troppi problemi appena si rende conto che la cosa potrebbe diventare evidente e pericolosa. Smette e diventa solo una zia affettuosa. -Ti adoro… piccolo!- Passano gli anni. Lei ha la sua vita. Ha incrociato vari uomini, ha convissuto con uno di loro e sperato di costruire assieme a questi un progetto di vita, ma non ha funzionato. Lavora ed è mediamente soddisfatta. Rivede spesso il nipote che intanto ha passato la fanciullezza, quindi l’adolescenza e ora è un giovane uomo attraente. Spesso la famiglia si riunisce in ricorrenze conviviali, come i compleanni o le solite feste come Natale e Pasqua. In una di queste riunioni si trovano soli sul terrazzo della casa in campagna. -Oggi è san Giovanni… è proprio vero che è il tempo che passa a determinare la morale del momento presente. Lo sapevi che era la notte dedicata ai divertimenti di ogni genere? La notte di San Giovanni. E questo anche nei paesi bacchettoni come poteva essere la Spagna del 1500? A Madrid tutte le carrozze erano impegnate. Le donne, da sole, andavano sulle rive del Manzanarre a caccia…- -A caccia…?- -Di avventure amorose… di uomini…- -E gli uomini…?- -Gli uomini diventavano selvaggina… prima degli scambi di approcci verbali scherzosi, poi se si raggiungeva il necessario amalgama, gli uomini salivano sulle carrozze…- -Certe usanze non avrebbero mai dovuto passare di moda…- -Ho un ricordo che mi torna a volte. E’ nebuloso, strano… a volte più nitido a volte meno. Non so se faccio bene a parlarne, se ...
    ... sbaglio bloccami subito e smetto.- -Certo… dimmi…- -Sogno che da bambino mi allattavi tu, che ero attaccato al tuo seno. E questa cosa mi piaceva immensamente. Non ti nascondo che mi procura una eccitazione pazzesca e spesso mi causa delle polluzioni notturne… c’è qualcosa di vero in questo sogno?- -E se fosse…?- -Mi piacerebbe che fosse vero, spero sempre che tu mi venga in sogno.- -Mi piaceva attaccarti al mio seno. Non avevo latte naturalmente e tu dopo un po’ mi rifiutavi. Ma quell’attimo che succhiavi? Che mi mordevi rabbioso il capezzolo? Mi davi un piacere infinito.- -Davvero?- -Non so esattamente se hai una ragazza ora, adesso…- -No… non ne ho, ma in ogni caso vanno e vengono, sono figure che passano come ombre in una specie di chiaroscuro. Torniamo, ti prego, al fatto del mio succhiare, di cosa godevi? Era simile al mio godimento?- -Non conosco il tuo… il mio era molto cerebrale. Rimaneva confinato nel mio cervello…- -Il mio credo fosse sessuale anche se prematuro. Anche ora a pensarci mi eccito…- -Eccitato lo eri, il tuo piccolo attributo… sai di cosa parlo, diventava rigido ma forse era perché appena dopo facevi pipì e inondavi il pannolino…- -Io ero nudo? E tu?- -Non completamente, né io né tu. Io denudavo solo il petto.- -Quando finì la cosa?- -Quando diventò pericoloso, per te e per me. Non volevo che ti restasse ricordo cosciente di questo, ma evidentemente sbagliavo, dato che rammenti e anche bene.- -Ti mancò quando smettesti?- -Si…- -E se lo rifacessimo? Ora…? ...