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La mia prima volta
Data: 29/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: spstcrs
18 anni e 2 giorni. Da un po' di tempo, almeno 1 annetto, fantasticavo su un incontro gay, ma vuoi per timidezza o forse perché non s'era mai presentata l'occasione giusta, non avevo mai concluso nulla. Così mi decisi ad andare in una sauna, che mi sembrava il posto giusto dove incontrare qualcuno al riparo da occhi indiscreti. Presi coraggio e ci andai il sabato pomeriggio. Quando suonai il campanello il cuore mi batteva all'impazzata. Entrai e notai subito dagli sguardi del titolare come la presenza di un ragazzino carino fosse molto apprezzata ma decisamente insolita. "Ma ce li hai 18 anni almeno?" mi chiese. "Compiuti 2 giorni fa". Mi consegnò lucchetto, ciabatte e asciugamano, e mi avviai negli spogliatoi. Ovviamente ebbi subito gli occhi di tutti addosso e la cosa mi provocò un mix di disagio e imbarazzo ma anche di eccitazione. Sentivo il "potere" tra le mani, quel potere che fino a quel momento avevo conosciuto solo dall'altra parte della barricata, quando c'era qualche ragazza che catalizzava l'attenzione di tutti. Mi spogliai e mi diressi in doccia, mi lavai accuratamente, facendo finta di non notare quelli che da fuori, con malcelata noncuranza, mi spiavano mentre mi insaponavo. Era giunto il momento, ormai avevo il cuore in gola e dovevo gettarmi nella mischia. Dopo essermi molto sommariamente asciugato mi infilai rapidamente nel bagno turco sperando, ingenuamente, di riuscire a trovare lì dentro un po' di tranquillità, giusto il tempo ...
... di orientarmi un attimo. Non volevo tirarmela, era solo necessità di capire come funzionasse lì dentro. Ovviamente fu la decisione sbagliata. Il bagno turco era già in parte popolato, giusto un paio di uomini non particolarmente attraenti, che però sembravano più intenti a rilassarsi che a fare altro. Mi sedetti anch'io sulle panche, evitando accuratamente di incrociare ogni sguardo che potesse rappresentare una qualche incentivo a farsi avanti. Poi si riaprì la porta del bagno turco ed entrò una terza persona. Poi una quarta. Poi una quinta. Dopo un paio di minuti eravamo in dentro in una decina e la situazione per me era diventata un po' opprimente, non ero ovviamente abituato. Mi alzai deciso ad uscire ma considerata la calca dovetti per forza strusciarmi contro quei corpi, in buona parte nudi ed eccitati. E a quel punto scattò la scintilla. Mi dissi: siamo in ballo, balliamo. Adocchiai un ragazzo sui 30 anni, decisamente carino, il quale non aspettava altro. Senza dire mezza parola gli presi l'uccello in mano, che in un attimo raggiunse l'erezione, da barzotto che era. La sensazione di sentire crescere tra le mani un cazzo che non era il mio mi fece definitivamente abbandonare. Subito mi inginocchiai prendendoglielo in bocca e cominciando a spompinare, facendo ben aderire le labbra lungo tutta la lunghezza dell'asta. Glielo succhiai per poco perchè evidentemente quel ragazzo, a cui toccò il mio primo pompino, era ben più eccitato di me dalla situazione e ...