L'iniziazione della slave (capitolo 1)
Data: 07/12/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: MCMLXVII, Fonte: Annunci69
Si conoscevano da molto tempo ma non si erano ancora mai incontrati.
Lui arrivò in moto qualche minuto prima dell'orario stabilito.
Sotto il casco estivo aveva un paio di occhiali da sole e una mascherina antismog nera che gli copriva il viso dal naso al mento.
Spense la moto, abbassò il cavalletto e si mise ad aspettarla.
Dopo poco la vide arrivare.
Lei indossava un giubbottino leggero, un paio di jeans e scarpe da ginnastica.
Il suo passo grazioso lo colpì piacevolmente.
Lei si accorse di lui e gli si avvicinò.
"Sei tu?"
Anche se lui aveva già sentito la sua voce, un sorriso di compiacimento gli si formò sotto la maschera: aveva un tono di voce che gli piaceva un sacco e lo eccitava.
"Sono io" rispose lui. "Dai, entriamo"
Lui si fece dare la sua carta di identità ed entrò nella reception del motel per prendere una camera.
Era chiaro ad entrambi cosa avrebbero fatto quel giorno e quindi ne scelse una a tema sadomaso.
Tornò da lei con le chiavi della stanza in mano, la fece salire sulla moto e insieme si diressero verso quella che sarebbe stata la sua iniziazione al ruolo di slave.
Al centro della stanza spiccava un letto che, ai quattro angoli, aveva altrettante catene che terminavano con bracciali di pelle.
Lui sorrise soddisfatto, la fece entrare e chiuse la porta alle loro spalle.
Lei, al rumore della serratura, sussultò e sentì salire un misto di paura ed eccitazione. Si sforzò di rimanere impassibile per non ...
... farglielo notare.
Lui si tolse lentamente il casco ed il giubbotto e li appoggiò sul tavolo che era vicino alla porta d'ingresso, rimanendo con la faccia coperta dagli occhiali e dalla maschera.
Sul tavolo posò anche uno zaino nero.
"Cosa ci avrà messo dentro?" pensò lei.
Già dai loro primi dialoghi via mail lui le aveva fatto una buona impressione e le aveva anche sempre assicurato di non essere né un sadico né un maniaco... ma guardare quello zaino nero le procurava comunque un po' di apprensione.
Intanto, senza curarsi di lei, lui aveva acceso tutte le luci della stanza e stava abbassando le tapparelle. Completamente.
Si girò e la guardò per un attimo. Poi si diresse verso di lei.
Lei trattenne il respiro mentre lui le si avvicinava, ma la superò sfiorandola e andò a prendere una sedia che era dietro di lei.
La portò vicino al tavolo sistemandola davanti alla porta d'ingresso.
La sedia era rivolta verso l'interno in modo tale che, chi vi fosse seduto sopra, avrebbe potuto vedere tutta la stanza senza dover muovere la testa.
Aprì un poco lo zaino in modo che, anche volendo, lei non potesse vederne il contenuto, ed estrasse un pacchetto di profilattici che posò su uno dei due comodini ai lati del letto.
Poi estrasse un foglio di carta stampata e una penna e li appoggiò sul tavolo.
"Il contratto!" pensò lei.
Fino a quel momento aveva cercato di rimanere tranquilla, ma alla vista di quel semplice foglio di carta il suo cuore iniziò a battere ...