1. L'università fuori sede (3)


    Data: 05/10/2020, Categorie: Lesbo Autore: Pensionato, Fonte: EroticiRacconti

    L'UNIVERSITARIA FUORI SEDE (Cap 3) Finito il servizio fotografico, fui ripresa in carico dalla segretaria, Antonella il suo nome, ma, intanto si erano fatte le nove, l'agenzia stava chiudendo ed insieme ci avviammo all'uscita:”Che fai stasera?” chiesi ad Antonella “Vuoi che andiamo in qualche posto per un apericena?” “Volentieri” rispose e ci incamminammo per le strade del centro; trovammo un locale accattivante; con in una mano un piatto stracolmo di roba da mangiare e nell'altra un bicchiere di beveraggio, ci accomodammo ad un tavolo e fra un boccone e l'altro la interrogai sulla agenzia. “Dipende molto da te, mi rispose Anto, se ti accontenti ed attendi di essere chiamata per servizi fotografici o per sfilate di moda, oppure vuoi subito guadagnare ed accetti di uscire con personaggi più o meno accettabili! Io, per fortuna, mi sono ritagliata questa posizione di segretaria, perchè non riuscirei a combinare nulla altrimenti.” In quel momento capii le rimostranze di Vivi e mi dissi che ero libera di accettare o meno e quindi tutto dipendeva da me. Rassicurata da questo pensiero ci lasciammo andare a confidenze fra donne e penso che bevemmo un po' troppo, perché quando decidemmo di tornare a casa erano oramai quasi le una di notte ed eravamo malferme sulle gambe. Le chiesi se volesse passare la notte da me, così avremmo diviso il costa del taxi che eravamo costrette a chiamare date le nostre condizioni; Antonella accettò di buon grado, tanto anche lei viveva da sola e ...
    ... nessuno la aspettava; notai una vena di tristezza in questa affermazione. Arrivammo a casa mia ed invece che farla accomodare sul divano, peraltro molto comodo, le chiesi se volesse dividere il letto con me “Tanto siamo donne!” chiosai. Le diedi una mia maglietta di cotone, come camicia da notte, e quando uscì dal bagno vidi che le arrivava a mezza coscia, visto che era più bassa di me di almeno quindici centimetri, era uno spettacolo che ,non so perché, ma mi parve molto sexi; era piccolina, ma aveva tutto al punto giusto: due seni che gonfiavano la maglietta e due cosce tornite e, a prima vista, morbide da accarezzare. Mi guardava con un non so ché negli occhi, una muta richiesta insieme ad una timidezza innata. Io, del resto, ero ancora sotto gli effetti dell'alcool e era da tempo che non facevo l'amore con una donna, ed avevo ancora vivo il ricordo dei miei rapporti con una lontana zia che mi aveva iniziato agli amori saffici. Mentre Anto si infilava sotto le lenzuola, mi spogliai e rimasi nuda di fianco al letto perchè mi guardasse bene ed immaginasse quello che avremmo fatto di lì a poco. “Vieni!” disse Anto con voce roca dal desiderio allontanando il lenzuolo e mostrando un perfetto pube ricoperto da una peluria scura. Mi sdraiai e subito la sua bocca cercò la mia, le lingue si esplorarono, come le mani che scorrevano sui nostri corpi; prese la mia mano e se la portò in quel rigoglioso cespuglio che accarezzai scendendo poi sulle grandi labbra che aprii con due dita e mi ci ...
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