1. I nostri culi


    Data: 06/10/2020, Categorie: Incesti Autore: piciro, Fonte: EroticiRacconti

    E’ ormai circa un anno che mamma mi da il culo. Da quando mio padre ci ha lasciati, mia madre ed io viviamo insieme nella casa in cui ho sempre vissuto: una graziosa villetta vicino a Roma che, attraverso la sentenza di divorzio tra i miei genitori, il giudice ha concesso a mia madre. Lei è una bellissima donna di 43 anni. Ha un fisico mozzafiato, alta circa 1,68, terza di seno, sedere molto bello e soprattutto gambe splendide che adora ornare tassativamente con calze autoreggenti. Sono nato quando lei aveva 19 anni, è rimasta incinta di me quando ancora frequentava il liceo classico che ha interrotto per sposare mio padre, il quale, di famiglia molto facoltosa, ci ha garantito sempre una vita molto agiata. Ora, grazie alla raccomandazione di un politico molto potente, amico di mio nonno materno, è stata assunta nello studio di due avvocati associati dove lavora come segretaria. Non ho fatto molta fatica a trasformare il nostro rapporto di madre figlio in quello di amanti porci, vista la propensione di entrambi alla depravazione nei rapporti sessuali. Penso che la nostra porcaggine sia una questione genetica e che la mamma me la abbia trasmessa come patrimonio ereditario. Una sera, con il cazzo durissimo, mi sono mostrato nudo e, con la banale scusa che le emorroidi mi facevano male, invitai la mamma a verificare in che stato fosse il mio sedere. Immediatamente è iniziata la nostra storia di sesso e porcherie. Mi ha condotto in camera sua e mi ha fatto distendere a pancia ...
    ... sotto, ha allargato le chiappe, e ha iniziato a passarmi la crema fuori e dentro l’ano con il suo dito indice affusolato. Resasi conto che il mio buco si dilatava in modo spropositato, ha cominciato ad infilarmi fino a 4 dita contemporaneamente non togliendosi neanche gli anelli che le impreziosivano le dita. Il mio culo, già abituato a ricevere oggetti e verdure di tutti i tipi e misure, accolse senza alcun problema quelle 4 dita che, sfilandosi e reintroducendosi ritmicamente, restava aperto come un cratere di circa 4 centimetri. Credo che durante questa pratica tutti i suoi dubbi sulla mia sessualità si chiarirono in lei. A quel punto mi ha baciato in bocca girandomi sul fianco. Il mio cazzo sempre tesissimo scattò come una molla e una macchietta di liquido prespermatico rimase lì a scurire il copriletto. Lei si tolse la vestaglia corta e nera che la copriva molto parzialmente e mi invitò a chiavarla. La cosa stupefacente, non fu tanto la chiavata, ma quello che durante i dieci minuti che sprofondai nella sua fica, sotto l’effetto della libido più coinvolgente, ci siamo detti. Lei mi confessò che una delle sue pratiche più frequenti era quella di infilarsi, prima di dormire, un cuneo anale di notevoli dimensioni e raggiungere quindi l’orgasmo sgrillettandosi il clito che tra l’altro era la parte della sua fica più sensibile. Tra l’altro ebbi poi la possibilità di verificare con la lingua quanto il suo clito fosse sviluppato, era praticamente un piccolo meraviglioso cazzo. ...
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