1. Come una giostra


    Data: 08/10/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Jasmineit71, Fonte: Annunci69

    La luce del sole, all'altezza della linea dell'orizzonte, mi dava fastidio agli occhi ed il parabrezza impolverato creava una strana luce all'interno dell'abitacolo della macchina durante il tragitto verso casa.
    
    Sapevo che ad attendermi non ci sarebbero stati abbracci e coccole ma una dura lezione, ero venuta meno ad una delle regole fondamentali che io stessa avevo voluto "se si ritarda si avverte".
    
    Onestamente non so se io lo abbia fatto veramente inconsapevolmente oppure fosse esattamente quello che desideravo, essere punita perché il mio pensiero era andato oltre il circolo degli affetti.
    
    Insomma mi sentivo sporca per aver fatto volare la fantasia senza la sua presenza, come se fosse giusto che il mio corpo fosse sottoposto ad una punizione per compensare la mancanza di tatto.
    
    Non che io abbia fatto qualcosa di male o di irreparabile ma il galateo che ci legava era di facile comprensione per chi è abituato a vivere nel mondo dei grandi.
    
    Il presupposto per una vita felice era quello di condividere quelle occasioni di eccitazione che potevano capitare, siamo animali in fin dei conti con passioni e pulsioni, senza mai nasconderli e doversi preoccupare del giudizio dell'altra metà del proprio cielo.
    
    Io invece ero venuta meno e il patimento alla quale sarei stata sottoposta per il ritardo avrebbe compensato la mancanza di condivisione della mia eccitazione al pensiero di quanto avrei vissuto venerdì.
    
    Ed ecco di nuovo quel fremito, ma ora non era più ...
    ... laggiù, era salito, lo sentivo all'altezza della bocca dello stomaco, il mio diaframma era in preda a degli spasmi, mi sentivo oppressa.
    
    Velocemente le mie mani presero il telefono, e scrissero la prima cosa che mi stava passando per la testa:
    
    "Ciao, come mi vesto venerdì?"
    
    Furono due minuti lunghissimi, come lungo può essere un attimo lungo un sogno.
    
    Inconsciamente misi il telefono tra le gambe, sia per averlo a portata di mano che per non interrompere la guida che avrebbe provocato ulteriore ritardo.
    
    La vibrazione mi colse impreparata, con un misto di speranza e di incredulità lessi il nome del mittente, era proprio chi speravo che fosse ed il messaggio era chiaro e semplice:
    
    "un bel vestitino sexy"
    
    Mi guardai nello specchietto retrovisore compiaciuta, avevo fatto la scelta giusta. Almeno nella scelta del vestito.
    
    Avevo scelto il giorno sbagliato per ritardare.
    
    Il benvenuto non fu quello che mi aspettavo, dal calore immenso della serata unita alla sensazione di mancanza di aria appena varcata la porta mi sembrava di essere stata catapultata in un altro posto, freddo, gelido ed in penombra.
    
    Velocemente mi trovai con il viso, il seno, la pancia aderente al muro davanti la porta d'entrata, la sua bocca all'orecchio mi ordinarono di spogliarmi. Felice del fatto che tutto si stesse compiendo, assecondai.
    
    Come accadeva, sempre più di rado ormai, la corda fatta da lunghe strisce di seta bianca girò velocemente intorno ai miei polsi bloccandoli, vidi che ...
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