1. Momenti speciali


    Data: 11/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: MASTER84, Fonte: RaccontiMilu

    Il trillo del cellulare la riscosse dai pensieri in cui era immersa,facendole accelerare il battito del cuore ed il respiro. In un attimotornò alla realtà, al motivo che l'aveva condotta in quella stanzad'albergo a tanti chilometri di distanza.Il lungo viaggio in treno, sebbene fosse stato appena decente, nonl'aveva stancata troppo. Rispose al telefono cercando di non fartrasparire quanto fosse ansiosa... quanto fosse eccitata.La sua immagine, riflettendosi nello specchio sopra la cassettiera, lerimandava un'immagine dolcissima, quasi che invece di una fredda stanzad'albergo si trovasse nella sua casa, tra le cose che amava.Era riuscita a farsi dare la stanza prima dell'orario stabilito edappena disfatta la valigia si era fatta una doccia calda per toglierel'odore di "treno" che sentiva appiccicato addosso. Con la doccia erascomparso anche quel residuo di stanchezza e si sentiva fresca e felice.- Ciao. Sto arrivando, fatto buon viaggio?- Abbastanza buono, sono riuscita anche a dormire... un po'. Fra quantopensi di essere qui?- Tra dieci minuti, sono vicino.- Allora ti aspetto... un bacio.- Come ti troverò?- Come vuoi tu. Però lo sai... voglio ballare.A quelle parole, una specie di smorfia che nelle migliori intenzionisarebbe dovuta essere un sorriso gli piegò le labbra.- A tra poco. "click"La metropolitana correva veloce, divorando le poche fermate che liseparavano. Troppo veloce. I suoi pensieri si accavallavano unosull'altro in un crescere di sensazioni ed immagini senza ...
    ... nessunacoerenza. Gli occhi oscillavano continuamente dall'orologio al cartelloche indicava la fermata successiva.Sembrava un sogno.Tutto correva veloce. Sembrava accelerato come in un vecchissimo film inbianco e nero.Anche il suo cuore batteva all'unisono con le immagini.......Orologio... cartello... un torma di zingarelli che cercava la vittimadella mattina... cartello... orologio... un carabiniere in borghesefissava il gruppetto. Riusciva sempre a riconoscerli al volo, serio edaustero... orologio... fermata, gente che sale e che scende... puzza...un barbone sale con un involto di cose lerce... orologio... sul vetrodel finestrino apparve per un attimo un riflesso impossibile. L'ombradel suo viso sorridente accompagnato dal diffondersi dell'effluvio cheben conosceva. Il suo profumo. Contrasto osceno col cattivo odore cheseguiva il poveraccio... il profumo... il suo profumo... potente edeccitante... forte da macchiar l'anima ed eccitante da incatenarla ad unletto... occhi che sorridono e labbra che si muovono silenziosesussurrando dolci parole... nessun suono forava la barriera deipensieri, neanche quello delle ruote d'acciaio che stridono suibinari... il rumore dell'aria spostato dal treno... fortissimo... 110 dBdi pressione acustica che rende ciechi, isola come il silenzio assoluto.Eppure tutto restava ai limiti della percezione. Presente mainconsistente... irrilevante. Orologio... cartello... ultima fermata...un automa in più scende sulla banchina tra ventiquattrore lucide ...
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