Il ritorno
Data: 26/08/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: darth dominus, Fonte: RaccontiMilu
... spogliò. Volevo godermi lo spettacolo del suo corpo sinuoso, del suo seno armonioso e delle sue gambe tornite, proprio come molte volte avevo fatto guardando le fotografie che mi aveva mandato, adesso però l�avevo lì in carne ed ossa. �Alzati e girati, rimettiti le scarpe� le ordinai, in un attimo era li in piedi, mi dava la schiena, da dietro le mie mani percorsero tutta la sua pelle dal culetto al collo, con un tocco delicato, rabbrividì, la sua pelle me ne dava conferma, le mie mani non si fermarono passando al suo ventre, in un abbraccio deciso risalirono ai suoi seni stringendo forte i capezzoli , all�improvviso , facendola sussultare e gemere, reclinando il suo capo all�indietro, aspirai il suo profumo leccandole il collo, le presi i polsi e li portai dietro la schiena, una corda di seta rossa comparve dalle mie tasche e li legai tra di loro, proseguendo in un intricato gioco di nodi fino ai gomiti. Non una parola era stata detta, solo gemiti e respiri. La spinsi verso la cucina, mi piace giocare in cucina, e mi piacciono i tavoli, tutti, sono un ottimo punto dove appoggiare, legare, far sdraiare�. La feci appoggiare al suo tavolo rettangolare dal lato lungo e all�improvviso la spinsi ad abbassarsi sul piano, tenendola per i capelli, schiacciando il seno sulla superficie fredda del piano di vetro, la tenevo abbassata e con i piedi le feci allargare le gambe più che poteva, legando poi le sue caviglie alle gambe in acciaio del tavolo stesso con la stessa corda di ...
... seta rossa. Ammiravo quello che le avevo fatto fare, la ammiravo da dietro, il suo culetto, le sue intimità più che mai esposte, estrassi dalla mia giacca un plug anale di quelli con la coda fatta di stringhe di cuoio, e glielo affondai subito nella bocca per lubrificarlo, per poi toglierlo e affondarlo nel suo culetto senza troppi complimenti, un lungo sospiro da parte sua e un urletto soffocato accompagnato al suo tentativo di alzarsi inarcando la schiena erano il segno che forse andava lubrificato meglio, ancora una volta niente parole, non servivano. Le mie dita esplorarono il suo sesso, era fradicia�due, tre, quattro dita dentro di lei in un andirivieni ritmato per poi finire e uscire all�improvviso, un gemito di disapprovazione da parte sua. Andai dalla parte del suo viso che sporgeva dal lato opposto del tavolo e mi abbassai per baciarla, un bacio lungo e corrisposto, ma non era quello che volevo, mi rialzai sbottonandomi i pantaloni il mio pene turgido non aveva bisogno di cure, era la massimo della tensione quando lo infilai nella sua bocca scopandola con vigore tenendola per i capelli, affondavo fino in gola senza darle tregua, un pausa per farla respirare e poi ancora e ancora fino al momento che decisi di spostarmi dietro di lei, spogliandomi, per scoparla come si deve solo dopo aver dato qualche colpo di frustino sulle sue natiche che diventarono rosse. Entrai in un lago scopandola con forza ma non volevo venire, non ancora�.mi fermai e accesi una candela rossa, ...