1. Mi spiace, ma non mi dispiace 2


    Data: 12/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: M. McD, Fonte: EroticiRacconti

    ... pollice ne massaggiai il contorno, spargendo il liquido vischioso e bagnandomi completamente il dito. Era calda, umida, morbida... infilai il pollice piano e lei inarcò la schiena offrendosi ancora di più al mio contatto. Allontanai le mani e le diedi un altro schiaffo sul culo. Non era stato forte, ma sussultò colta alla sprovvista. Nonostante tutto non aprì gli occhi e decisi di premiarla percorrendo tutta la sua spina dorsale con un tragitto di baci umidi. Soffiai sopra la pelle appena inumidita e le strappai un brivido e un gemito. La pelle dei polsi sembrava arrossata per la luce che, cadendo sul foulard bordeaux, si rifletteva in sfumature vermiglie sulla sua pelle lattea. Come dicevo, bellissima. Aiutandola con le mani la feci girare di schiena. Ancora una volta, ubbidiente, non tento neanche di sbirciare. Sollevai ancora di più la maglietta, che le avevo lasciata sollevata all'altezza delle spalle, fino a coprirle gli occhi. Lei si leccò e morse le labbra e io immaginai la sua anticipazione e la sua ansia. Scesi a stuzzicarle il capezzolo destro, prima con le labbra e poi con i denti e la lingua. La sentivo fremere sotto di me e mi inebriavo della situazione. Nel frattempo la mano scesi di nuovo tra le sue gambe,separandole un po' per farmi spazio. Due dita entrarono dentro di lei facilmente e con il pollice le accarezzai il clitoride. "Nng... ti prego... scopami" la sentii gemere. Usava quel termine solo quando voleva farmi eccitare e capitolare. Capii così tutta ...
    ... la sua urgenza... e mi resi conto della mia, perché quelle parole portarono anche me al limite. Mentre continuavo a penetrarla con le dita con l'altra mano raggiunsi il comodino e dal cassetto tirai fuori un preservativo. Poi dovetti usare anche l'altra mano per abbassarmi i boxer e infilare il cappuccio e per rimediare alla mancanza di attenzioni iniziai a suggerle l'altro capezzolo. Velocemente le allargai le gambe e, prendendola da sotto le ginocchia per tenergliele divaricate, la penetrai lentamente, cercando di farle assaporare ogni centimetro del mio cazzo durissimo. Arrivato fino in fondo, mossi il bacino per sfregarmi contro le sue pareti interne il più possibile. Non smetteva mai di stupirmi la sensazione di quel canale di carne, arrendevole ma avvolgente. Poi il bisogno divenne troppo e iniziai a pompare come un disperato, sempre stringendole le gambe e affondando le dita nella carne morbida delle cosce. Lei si mordeva il labbro inferiore, respirando pesantemente e io vidi piccole gocce di sudore imperlargli la faccia, il collo, i seni... lascia andare una coscia per stringerle una delle sue piccole tette sode. Le dita inciampavano sul capezzolo turgido. Ad un tratto la sentii stringere i muscoli del canale che avvolgeva il mio cazzo e spinsi ancora più forte. La liberai dalla maglietta che ancora le copriva la faccia e svelai le guance arrossate, dal caldo del cotone e dall'eccitazione evidente. Aprì piano gli occhi, abbagliata dalla luce e dallo stordimento. Occhi ...