1. Dirtelo... non dirtelo...


    Data: 16/10/2020, Categorie: Incesti Autore: Selvaggia, Fonte: RaccontiMilu

    Ho sempre desiderato essere padre.Fin da quando ero un ragazzino, guardavo i neonati con tenerezza, dolcezza, come se capissil�importanza enorme che avevano per la razza umana.Crescendo, desideravo sempre di più formarmi una famiglia, avere una moglie, dei figli, dacoccolare, da amare, qualcuno a cui trasmettere il mio sapere, il mio estro.Forse perché la mia, di famiglia, era stata anaffettiva, distante; mio padre, un militare andatopresto in pensione, non parlava mai, si alzava la mattina e si metteva a leggere o andava atrovare il fratello, che viveva da solo nella casa paterna; mia madre, maestra elementare, nonc�era quasi mai, tra compiti, riunioni, incontri con le famiglie.Le mie due sorelle, ormai grandi, erano sempre in viaggio per lavoro e quindi ero rimasto solo.Andai via presto di casa; dopo qualche mese, incontrai Lorella, colei che avrei sposato e amatoper tanti, tantissimi anni, fino ad oggi.Per scelta, attendemmo un paio d�anni prima di avere un figlio; quando ci decidemmo,consapevoli che la nostra vita sarebbe cambiata, scoprimmo di aspettare� due gemelli!Ovviamente il terrore era doppio, ma la felicità lo era altrettanto.Così nacquero Luna e Luca, un maschio e una femmina� così belli, così perfetti.Anche se non erano entrambi maschi o femmine, erano quasi due gocce d�acqua; per questosmettemmo di tagliare i capelli a Luna, per non dare adito a scambi e quindi ad imbarazzi daparte degli altri.Crebbero unitissimi, insieme; insieme all�asilo, insieme a scuola, ...
    ... insieme al diploma, insiemeall�università.Anche se noi avevamo fatto in modo di formarli con due identità individuali, non si staccavanomai.E arrivò il giorno in cui partirono e andarono a vivere a molti chilometri da noi, per studiareentrambi alla facoltà di Legge.La sindrome del nido vuoto si faceva sentire; io e mia moglie, per molto tempo, vagammo per lacasa in cerca di conforto.Piano piano, però, tutto si normalizzò.Fino al giorno in cui��Amore, domani i ragazzi verranno a trovarci!�Mia moglie era eccitatissima all�idea; anche io ero felicissimo, ma cercavo di contenermi.Non volevo che i miei figli fossero investiti dalle nostre lacrime.L�indomani andai a prenderli all�aeroporto; mia moglie aveva un�importante riunione di lavoro,ma sarebbe tornata per pranzo.Avevo preparato il loro piatto preferito, gnocchi alla sorrentina e quando mia moglie tornò, fuun tripudio di lacrime, risate, abbracci.Finito il pranzo, i miei figli si offrirono di rigovernare la cucina; poi andarono a riposare.Io dovevo uscire per alcune commissioni e quindi li lasciai soli.�Ragazzi, devo uscire per un paio d�ore o poco più� ci vediamo più tardi�.Mi salutarono� e intravidi, per un attimo, una strana luce negli occhi di mia figlia.Fu un lampo, un attimo; scomparve immediatamente, tanto che pensai di essermelaimmaginata.�Ciao papino, fai con comodo, noi riposeremo, siamo stanchi�Andai a prendere una sorpresa per entrambi, non sapendo ancora che la sorpresa, involontariaovviamente, l�avrei ricevuta io ...
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