1. Cena di lavoro (Parte 1)


    Data: 19/10/2020, Categorie: Feticismo Autore: Jimpoi, Fonte: EroticiRacconti

    ... ragazzo giapponese. La ragazza lo seguì in una stanza dietro al banco: «Le hanno spiegato cosa deve fare?». «Si, a grandi linee si» «Bene, allora la lascio a Sakura che la preparerà e le spiegherà i dettagli». Arrivò una bella donna sulla quarantina che si presentò come Sakura e la fece sedere su una sedia con davanti uno specchio. Mentre la truccava leggermente, le spiegò nei dettagli cosa avrebbe dovuto fare quella sera. Quando ebbero finito Sakura disse: «Perfetto, abbiamo finito. Adesso spogliati pure». Piero e Giovanni entrarono nel ristorante in perfetto orario e la cameriera li guidò in una stanza privata dove c’erano un comodo divano su cui si sedettero i due uomini. La cameriera disse: «Tra poco arriverà la vostra cena, buona serata». «Vado matto per il sushi! Grazie di avermi portato qui stasera», disse Giovanni con un gran sorriso. «Lo so, caro amico mio, con la pancia piena di quello che piace di più si pensa meglio», rispose Piero. La porta si aprì ed entrò un cameriere spingendo un tavolino basso con le ruote su cui era stesa Ross. Era completamente nuda e aveva il suo bellissimo corpo coperto di tanti tipi di sushi. Sui capezzoli e sul basso ventre aveva dei fiori di loto. «Wow! Questa si che è una bella sorpresa!», esclamò Giovanni. Ross sapeva di aver fatto un buon effetto su Giovanni, che tra l’altro era anche un bell’uomo sulla trentina. Quando il tavolino con Ross fu proprio davanti ai due uomini seduti sul divano, il cameriere disse: «Buon appetito ...
    ... signori», poi se ne andò. «Bene, amico mio. A te l’onore di aprire le danze», concesse Piero. «Con molto piacere!», rispose Giovanni prendendo le bacchette. Prese il rotolino di sushi proprio sull’ombelico di Ross, la ragazza provò un brivido. «Ottimo!», esclamò Giovanni. Poi fu la volta di Piero che prese un sashimi sulla coscia della ragazza. I due iniziarono a parlare del più e del meno, mentre continuavano a mangiare di gusto prendendo dal corpo sempre più scoperto di Ross, mentre sorseggiavano dell’ottima birra giapponese. Alla ragazza faceva uno strano effetto essere usata come “piatto”, però era una situazione divertente e lievemente eccitante. Anche perché con la coda dell’occhio notò due rigonfiamenti sospetti fra le gambe dei due uomini. L’ultimo sushi lo prese con le bacchette Giovanni e chiese: «Anche la signorina deve voler la sua parte». Ross annuì, le era stato detto che era consigliabile non parlare, e l’uomo le mise in bocca il sushi. Lei lo mangiò nel modo più sensuale possibile e gli fece l’occhiolino. Quando ebbero finito, il cameriere porto loro del sakè caldo, quando se ne fu andato, Piero esclamò: «Ed ora un brindisi a quest’ottima cena. E che possa essere proficua per tutti e due». Giovanni si unì al brindisi e sorseggiò il sakè. Appena ebbero finito di bere, Piero disse: «Bene, amico mio. Adesso ti lascio pensare insieme a questa bellissima ragazza. Si chiama Rossana, ma puoi chiamarla Ross». La ragazza si sentì stringere lo stomaco. Questa parte di serata ...