1. IL TUTOR


    Data: 19/10/2020, Categorie: Voyeur Masturbazione Autore: sleeppig, Fonte: xHamster

    ... coscienza, sporca, insinuava dubbi e paure nella mia testa. Cominciai a chiedermi se per caso mi avesse visto o sentito, se si fosse accorto di essere stato violato nella sua intimità.Riuscii leggermente a calmarmi solo quando, dopo il suo consueto giro, parlandomi, non t****lò nulla di strano.Uffa che fatica. Ero combattuta dentro, la voglia di scoprire, di vedere, di soddisfarmi, era costantemente contrapposta alla vergogna di tutto ciò che stavo facendo.Se quel giorno Simone non mi disse nulla che potesse farmi capire che lui era sospettoso di qualcosa, calmandomi, nei due giorni successivi dalla camera non udii più nulla, spaventandomi.Alla fine, logorata da quel silenzio, quando rincasai decisi di uscire sul terrazzo per sbirciare dentro al suo appartamento, per carpire qualche dettaglio che giustificasse la sua assenza; mi avvicinai al suo serramento e trovai la tenda oscurante abbassata.Mi crollò il mondo addosso.Allora, probabilmente, quella sera mi aveva vista, accovacciata ed appiccicata alla piccola ringhiera; perciò aveva pensato bene di oscurarsi abbassando le tende, per evitare sguardi indiscreti ed imbarazzanti. E magari aveva anche deciso di non copulare più nella sua camera, ritenendola poco sicura dal punto di vista della privacy.Che vergogna!Mi sentii sprofondare sotto terra.Una cosa mi tratteneva dal prendere le mie cose e scappare, tornare a casa mia, il dubbio.Forse c’era un’altra spiegazione. Lo speravo, doveva esserci.Decisi che sarei andata in ...
    ... avanscoperta; dovevo sapere se Simone dubitasse di qualcosa, se mi avesse in qualche modo vista o sentita.Così, durante le seguenti giornate lavorative, cercai di creare mille pretesti per poter parlare da sola con lui. Cominciavo con argomentazioni del lavoro per poi divagare, cambiando discorso; cercavo di carpire qualsiasi elemento, parola, atteggiamento che potesse scagionarmi, che mi desse la conferma che non dubitasse di me.Non ne ricavai nulla fino a quando, durante la pausa pranzo, parlando con lui in modo generico sulla qualità degli alloggi assegnati, scoprii che era particolarmente infastidito dal riverbero che la luce mattutina creava nella sua stanza, effetto particolarmente accentuato dalle piantagioni di mais che riflettevano ancor più la luce del sole, e pertanto, suo malgrado, era stato costretto ad oscurare la stanza da letto con la tenda interna.In quel momento mi sentii sollevata, libera, leggera, innocente ed al settimo cielo! Non mi aveva visto e di me non dubitava nulla.Potevo ritornare a vivere tranquilla, riprendere le mie fantasie. Quella sera, moralmente sollevata, mentre attendevo nel letto speranzosa un suo rientro, guardavo e fantasticavo con il cacciavite. Mi coccolavo con le immagini della mia memoria di quando lo vidi in intimità.In quel momento, mi fu inevitabile provare a paragonare le dimensioni del suo pene in erezione, che in qualche modo avevo stimato, con quelle del mio cacciavite.Secondo me il suo era più grosso.Si, non avevo dubbi.Pur ...
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