IL TUTOR
Data: 19/10/2020,
Categorie:
Voyeur
Masturbazione
Autore: sleeppig, Fonte: xHamster
... l’equilibrio ed i movimenti, sia per stimolare altre parti del mio corpo, seni e clitoride. Inoltre, se fatta in contemporanea con l’amplesso di Simone, mi consentiva di sentire bene le vibrazioni del mio letto, al quale mi attaccavo con le mani dalla testiera; ad ogni sobbalzo, io mi abbassavo, penetrandomi.Un’altra posizione che mi piaceva assumere, la mia preferita, era stare a quattro zampe e sentirmi penetrare da dietro.In questo caso la soluzione pratica fu abbastanza semplice, mi bastò guardare il letto.Fu lì che rivalutai immediatamente il Designer che progettò quella testiera; o era un genio o era una donna!Sfruttando una delle doghe, disponevo di un valido supporto per la ventosa del mio pene, ma soprattutto, alla giusta altezza; inoltre, lo spazio vuoto a livello materasso, che tanto avevo insultato, era perfetto per infilarci i piedi. Quelle doghe sembravano studiate e posizionate appositamente, non per puro caso. Grande Ikea!Così facendo, quando Simone dall’altra parte infieriva i suoi colpi, questi venivano direttamente trasmessi alla testiera e di conseguenza al mio pene, che in simultanea penetrava me.Ormai, tra rumori e suoni, non c’era più nessun freno.Tanto Simone faceva sbattere il suo letto a ridosso del mio, che poco mi preoccupavo se il mio facesse altrettanto.Tanto loro ansimavano e gemevano, tanto lo facevo io.Alla fine, mi pareva fossimo tutti d’accordo!Avevo creato un equilibrio apparentemente perfetto nella mia vita, a parte la sveglia mattutina ...
... che ormai impostavo sul Tablet.Il mio orologio biologico si era rotto, pazienza.Pratica ed operativa, potevo lavorare lucidamente, fare le mie nuotate serali, uscire con i colleghi nelle sere “buche”.La programmazione era troppo importante nella vita.Durante il giorno, non mancavano le palpatine di Simone alle quali, senza dar troppo a vedere, sottostavo con estremo piacere.Ormai, sempre più spesso, le sue dita entravano nei miei genitali; lo lasciavo fare, soprattutto per mio piacere, poi, giusto per stuzzicarlo, mi distaccavo leggermente, in attesa che venisse ancora a cercarmi.Quando alla fine si allontanava, notavo soddisfatta il suo impaccio nel tentativo di nascondere il rigonfiamento che aveva in mezzo alle gambe.Capitolo XV.I giorni a venire trascorsero velocemente, tanto che, in men che potessi pensare, arrivammo alla conclusione del progetto. Eravamo tutti molti eccitati.Il nostro lavoro nell’ultimo periodo era diventato di equipe, in senso veramente stretto.Passavamo le giornate appiccicati agli enormi schermi del nostro ufficio, tutti in piedi, per vedere simulato il risultato finale; ogni tanto qualcuno s**ttava, correndo alla propria postazione di lavoro, per correggere in tempo reale difetti ed eventuali bug presenti.Quando ritenemmo che tutto funzionasse, per ulteriore sicurezza passammo ancore tre giorni consecutivi a collaudare il programma di progetto, supervisionati dal nostro Tutor che verificava il tutto.Funzionava!Era perfetto!Al concludersi della terza ...