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Nero, Nero, Nero
Data: 21/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Tibet
A tutti coloro che giochicchiano con il dolore. Quando esce dall'ufficio lo cerca. Getta uno sguardo obliquo attraverso gli occhiali scuri. Lui non c'è, ne è delusa. Pensa all'incostanza degli uomini. Alla loro incapacità di perseguire con costanza uno scopo. Sono due settimane che lui l'aspetta al termine del lavoro, senza mai fare altro che seguirla fino a casa. Lei che sale sulla sua vettura e parte, lui che sale a sua volta sulla sua Porsche nera e la segue senza nessun timore di farsi notare. Poi lei entra nel garage sotto il suo palazzo, lui lampeggia gli abbaglianti e se ne va. Da due settimane... Senza mai modificare nulla del suo comportamento. L'ha incuriosita. Aspetta la sua mossa. Aspetta il suo proporsi. Sa già che è interessante, sa già che accetterà di conoscerlo, di incontrarlo e poi anche... chissà? Un uomo bruno, alto e robusto, sembra anche bello, no... più che bello... un tipo, un tipo particolare, un viso che lei intravede da lontano, mancano dei dettagli e lei li elabora, costruisce nella sua fantasia un volto, vede occhi freddi, una espressione crudele, la bocca dalle labbra tumide, vede le mani, mani robuste, le dita lunghe. Lui veste immancabilmente di nero, jeans neri, maglietta a V. pure nera che mostra un ciuffo nero di pelo toracico e un bluson nero. Nero. Nero. Nero. Una macchina nera, un uomo sempre vestito di nero. Nero d'anima? Nero di propositi? Ci pensa e i suoi pensieri rotolano mentre percorre le strade cittadine, è diretta a casa. Si ...
... cambierà e uscirà con amici. Guarda dietro di sé, cerca il frontale aggressivo della Porsche. Inutilmente. Entra nel grande parcheggio sotto casa e mette la vettura nel suo posto. Esce... chiude la portiera. Un corpo robusto la investe, una mano violenta la prende per i capelli e la schiaccia con la testa sul cofano caldo della vettura, l'altra mano le chiude brutalmente la bocca. Boccheggia, è senza fiato, è immobile... sa chi è lui. E' l'uomo in nero. Una voce roca, arrogante, ansante, le dice di stare immobile, di non gridare se vuole continuare a vivere. Lei vuole vivere e non griderà. La mano che la tiene per i capelli le tira la testa verso il suo viso, sente il suo alito caldo all'orecchio, la voce dirle che ora le libererà la bocca, di non gridare, lei fa un cenno affermativo. Lui le lascia la bocca e la spinge nuovamente con la faccia e il petto contro la vettura. Lo sente armeggiare, sente la sua mano tirare su verso la vita il suo tubino nero, la sua gamba che entra fra le sue e le costringe ad allargarsi. Delle dita frugano brutali fra le sue cosce, strappano, spostano e la raggiungono. La trovano. La trovano vergognosamente bagnata. Contro la sua volontà è eccitata dalla violenza. Contro la sua volontà il corpo è disposto a godere. Si sente pregare di non farle del male. Lui le sposta le gambe. E lei lo sente. Sente una grossa cosa calda strofinare contro il suo sfintere, passare il tratto perineo e spingere contro la sua vulva. Strofina e lo punta. Lo sente entrare. ...