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Nero, Nero, Nero
Data: 21/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Tibet
... A fatica. Lo sente grosso, duro. Sente entrare quello che presume sia la grossa cappella, poi la penetrazione decisa fino a raggiungere il suo utero. E i colpi! Forti, violenti, spinti a fondo per poi quasi levarlo e rimetterlo nuovamente. Si muove a fatica dentro lei. Mai ha avuto la sensazione di essere riempita così!. Ha un primo orgasmo, mentre il grosso cazzo continua a sbatterla senza sosta, colpi che la sollevano da terra per la violenza con la quale vengono portati. Lei... gode nuovamente e poi ancora. Senza volerlo. Si sente gemere e non dal dolore, ma dal piacere insano che sta provando. Poi... lui che si svuota dentro lei, mentre emette delle urla gutturali poi i suoi ultimi colpi, lenti, portati a fondo. La sua voce... l'insulta. La chiama puttana, le dice che si è accorto che ha goduto, che è una cagna in calore, che ogni cazzo le andrebbe bene pur di godere. La lascia e lei si rialza ritta, è intorpidita. Si gira e lo guarda, è lui. L'uomo della Porsche nera. Nero. Nero. Nero. Gli dice... -Sali da me... su vieni...-. Riesce a sbalordirlo, lui si aspettava una reazione diversa. Paura? Rabbia? Lei raccoglie la borsa e si avvia, lui la segue. Nell'ascensore lo guarda. Il viso sembra tagliato con l'accetta, è tutto spigoli. La bocca è davvero crudele e gli occhi freddi. Grigi. I capelli neri tagliati corti. La barba di due giorni che gli scurisce il viso. Cerca la chiave davanti alla porta dell'appartamento ed entrano. Butta borsa e chiavi, si toglie il vestito e ...
... rimane con i soli brandelli del collant, slip e scarpe. Ha il seme di lui che tracima dalla vulva e scivola lentamente sulle cosce. Lo raggiunge, lo spinge contro la parete e gli tira la testa a se. Gli mangia la bocca mentre con le mani gli apre la patta e lo cerca, sente la grossa verga a riposo, ancora bagnata, l'accarezza scappellandola, scuotendo il grosso bigolo di carne. Gli fa togliere il bluson e gli alza la maglietta nera. Accarezza il petto, le spalle, gli strizza i capezzoli facendolo vibrare. Si abbassa e lo bacia sotto. Lo prende in bocca lecca il suo seme e i suoi umori. Sente i primi aneliti del suo rinvigorire. Lo sente crescere, ridiventare un bastone di carne. Il monumento vivente della virilità. Lo succhia sapientemente con una voluttà infinità, sta prendendo piacere di lui. Con gli occhi non lascia il suo viso. Si rialza e lo prende per mano e lo porta al suo letto. Lo spoglia. Poi... Ore dura la sua passione, lui che gode e lei che lo fa resuscitare più volte fino a sfinirlo, fino a fargli perdere lucidità e senso del presente. Ora i suoi orgasmi sono diversi. Sono orgasmi d'attesa, d'aspettativa. Nervosi. Rapidi, ripetuti. Finge anche. Urla... simula un piacere fisico che nell'ultima parte dell'incontro non prova. Ora il suo godimento è solo mentale. Del dopo. Di quello che accadrà poi. Bevono qualcosa dopo l'ultimo coito. Lui l'ha presa nel culo. Ha spinto con forza il grosso nerbo duro dentro a fondo. Godendo del dolore che le causava. Lei che sopporta ...