Amore inappellabile - capitolo 1
Data: 09/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
Mi chiamo Enzo e frequento il liceo. Ho un corpo piuttosto sportivo, faccio esercizio due volte la settimana, sono alto un metro e settanta e peso settanta chili.
Il primo giorno di scuola ero una matricola indifesa. La televisione aveva dipinto il liceo come una terra di nessuno ed un'area infestata da attaccabrighe. Con mia sorpresa tutto andò per il meglio. Il giorno era passò ed io avevo incontrato molti nuovi amici. Venne l’ora di algebra, ero in una bella stanza fresca. Trovai un posto vicino ad alcuni vecchi amici in fondo. C'era un posto vuoto dietro di me, quel posto era utile per i miei libri ed il mio zaino.
La settimana passò tranquilla e venne il fine settimana. Il lunedì arrivò più presto di quanto non mi aspettassi, il giorno passò in fretta ed io mi trovai nell’aula di algebra a risolvere un esercizio. Ne ero a metà quando sentii qualcuno entrare. Non mi presi la briga di guardare, poi sentii parlare sottovoce vicino alla cattedra dell'insegnante. In seguito sentii il mio zaino appoggiarsi al mio banco.
Qualcuno aveva occupato il posto dietro di me. Ero un po’ agitato ma non potevo occuparmene, dovevo finire in fretta. Cominciai a sentire rumori di respirazione dietro di me. Non erano proprio udibili ma mi irritavano. Aggiungiamo che il mio banco cominciò a muoversi per i colpi che l'invasore stava dando ad una delle gambe della mia sedia. Ora ero incazzato. Avevo finito la mia prova, mi alzai e la portai all'insegnante. Guardai chi era seduto dietro ...
... di me. Era un ragazzo che sembrava confuso mentre fissava l’esercizio. Distolsi lo sguardo, mi stava facendo incazzare. Poi finì la sua prova, la campana suonò ed io ero determinato a fargli sapere che mi stava infastidendo; ma lui se ne andò velocemente come se avesse fretta.
Il giorno seguente ci restituirono il compito, avevo fatto tutto giusto e lo feci sapere ai miei amici. Sentii un sospiro dietro di me e pensai: "Uh, quel ragazzo."
Mi voltai e chiesi "Cosa c’è?"
"Oh... Uh... Mi sono preso un 5. " e si nascose vergognosamente la faccia.
Normalmente io sono il tipo adatto a confortare qualcuno ma quel ragazzo mi aveva fatto incazzare. "Oh... Che peccato. Mi spiace." Mentii e mi voltai. L’insegnante ci diede il compito per quel giorno. Era facile. A metà sentii un colpo sulla mia spalla. Mi voltai. "Si?"
"Ehi, umm. Non so cosa fare."
Pensai: "Chi se ne frega." Ma non sono maleducato, così risposi: "Ok, cosa non trovi?"
"Tutto" Lui sorrise e guardò altrove.
"Dannazione" pensai. Ma gli dissi che l'avrei aiutato e guardammo il primo problema. "Oh, questo è facile." Lo guardai: "Devi razionalizzare l'equazione moltiplicando dal... " Lui mi guardò negli occhi. "Il termine di B dovrebbe annullarsi e dovrebbe risolvere fino a..." Non riuscivo ad articolare i miei pensieri! Mi trovai a fissarlo negli occhi, non avevo mai notato i suoi brillanti occhi nocciola. Nello stomaco mi volavano le farfalle, avevo la bocca leggermente aperta, il mio cuore correva. ...