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Il pomeriggio di un fauno - 3
Data: 24/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad
βE adesso sentiamo il sapore.β, disse e cominciò a slinguarglielo, mugolando. Lo leccò e lo sondò in profondità con la sua lingua calda e pastosa, spingendo il giovane a una nuova furibonda erezione. βUhm! - mugugnò l'uomo alla fine β Un po' amarognolo, ma molto gradevole...β Si spostò, quindi, dietro il caporale, gli allargò le chiappe levigate e ghignò, vedendo il suo orifizio spappolato: era stato lui a ridurglielo così a furia di chiavate! Glielo leccò con amore e con passione. βBuono, - disse poi β buono e tenero come sempre.β Tornò a giocare con i due culi, lisciandoli e sgrillettandoli, guardando ora l'uno ora l'altro, come se non riuscisse a prendere una decisione. βNon riesco proprio a decidere qual è il più buono! - esclamò infatti β Mi sa proprio che dovrò incularvi tutti e due per stabilirlo. - e rivolto al sottomesso β Non ti dispiace se parto da lui, vero caporale?β βNo, sergente!β, rispose il frocetto. Qualcosa disse allora a Marcello che i due non erano solo amici, ma anche legati in un qualche gioco di ruolo, in cui il sergente ricopriva una posizione dominante: evidentemente, venivano nel bosco per attirare altri merli nella loro rete. Chissà perché, questa constatazione gli provocò un ulteriore brivido di eccitazione. Il sergente si rialzò, si tolse anche i jeans e si lisciò voluttuosamente il cazzo per portarselo alla giusta consistenza; poi tornò a posizionarglisi dietro: gli aprì le natiche e gli sputò nel buco del culo, ...
... spingendoci dentro col dito la saliva per lubrificarglielo. Infine, gli appoggiò l'enorme cappella sul pertugio e spinse con forza. Marcello si sentì quasi lacerare lo sfintere e si dimenò, cercando di divincolarsi, ma l'altro lo agguantò per le spalle e lo tenne bloccato a terra, mentre continuava implacabile e spingere. La grossa mazza si fece strada un millimetro dopo l'altro nel condotto straziato di Marcello che, inchiodato com'era saldamente a terra dalla presa erculea dell'uomo, poteva solo gridare e dimenare il sedere, se non altro col risultato di rendere più agevole quella penetrazione. Ma il dolore era lancinante: è ben vero che non era più vergine da un pezzo, ma non gli era mai capitato una nerchia massiccia come quella! Finalmente, l'obiettivo fu raggiunto e l'ariete arrestò la sua avanzata. Marcello era adesso del tutto immobilizzato: davanti, dalla presa dell'uomo sulle sue spalle; e dietro, dall'enorme corno che lo impalava: poteva solo ciondolare la testa e guaire, mentre l'altro assaporava ancora una volta il suo trionfo. Il sergente si mosse per cominciare la cavalcata, ma fulmineo Marcello allungò indietro il braccio e lo agguantò per il fianco. βNo... - gemette β Aspetta un momento, per favore...β βD'accordo, - accondiscese l'altro, piegandosi e passandogli le braccia sotto il torace per stringerlo a sé β Lo so che non hai mai preso un cazzo come il mio...β Il dolore per l'enorme presenza prese a scemare e il giovane roteò leggermente il ...