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L'uomo della fantasia 4
Data: 06/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: efermi
... adesso tradiscono l’incredulità, ed io sento forte il calore della sua mano. Scorgo il suo membro muoversi, sollevarsi, senza nessuno stimolo diretto. La vista del mio corpo depilato, pronto per essere messo a sua disposizione, sta provocando in lui un’erezione incontrollata. Il cuore va a mille, ogni cellula del corpo freme. In mezzo alle gambe ho la calma piatta, ma nello stesso tempo la sensazione che il buchino si stia inumidendo. Che bello. Si! Gli piaccio! Passa la lingua sulla mia pelle nuda. Non dimentica neanche un centimetro. Insaliva tutto, odora, assapora l'essenza. Sono preda della sua voglia. Mi tiene alte e larghe le gambe, passando la lingua sul buco. Godo come una troia, una cagna in calore. Cresce smisuratamente la voglia che ho di sentirmi sua e concedergli di realizzare tutte le inconfessabili voglie sessuali. Desidero scoprire le perversioni più segrete, quelle che neanche conosce. Accendere l'interruttore della sua porcaggine per poi dargli il permesso di sfogarsi su di me. Donargli la chiave del mio corpo e della mia testa, farlo entrare e dichiarargli: fa come fossi a casa tua. Siamo avvinghiati. I nostri corpi strusciano, si cercano. Gocce del suo sudore cadono su di me. Il profumo, l'intenso aroma acre delle nostre voglie riempie la stanza. Impugna la verga, alla base di una foresta pelosa si innalza l'albero del mio desiderio. Dal tronco duro come il marmo alla chioma lucida ed ampia, enorme, lo bramo tutto. Turgido, ricoperto di venature ...
... gonfie, pulsanti. Strofina la cappella sul culo, girando intorno al buco bagnato. È una sensazione già provata, ma l'assenza di peli amplifica meravigliosamente quel contatto magico tra i nostri sessi. Giocherella così per qualche minuto. Respira affannosamente anche se non fa nessuna fatica. Come un rapinatore punta la pistola alla tempia del suo ostaggio così lui, con quel potente arnese che il buon dio gli ha donato, spinge il glande contro il mio ano, delicatamente a intervalli regolari. Sta minacciando di penetrarmi. Con le mani tengo larghe le chiappe e mi accosto per invitarlo ad entrare subito. Dubito di poter resistere ancora. Mi blocca, muove la testa da sinistra verso destra e schiocca la lingua come sono soliti fare i siculi per dire di no. Vuole vedermi scoppiare, impazzire, contorcere dalla voglia di cazzo. L'immagine di me, bisognoso del suo membro, quasi fosse l'acqua in un deserto, colma il suo orgoglio. Lo rende tremendamente porco, si compiace di me e di sé stesso, della mascolinità, la virilità prorompente che schiaccia e disintegra quella del suo partner. Le spinte sullo sfintere si fanno gradualmente più decise, i movimenti del bacino più ampi e armoniosi. Il pisellino saltella floscio in qua e in là al contrario del suo che, se possibile, è sempre più duro. Posso solo concentrarmi nel rilassare lo sfintere per dare agio al suo palo di trafiggermi. Preme forte. Sempre di più. Improvvisamente mi manca l'aria, il respiro si ferma, il corpo immobile. Ha ...