1. Dormiveglia


    Data: 07/11/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Mima, Fonte: EroticiRacconti

    ... assaporava ogni centimetro del mio corpo, le sue mani andavano a toccare i miei punti più sensibili con premura e violenza allo stesso tempo, facendomi sussultare, fremere, facendomelo desiderare sempre più. Non avevamo nessun limite a letto, le nostre fantasie si scatenavano senza controllo, esplodendo come fuochi d'artificio, facendoci scoprire i nostri lati più reconditi, le nostre voglie più indicibili. Diventavamo animali in cerca di sensazioni sempre più forti, di rapporti sempre più coinvolgenti, curiosi di scoprire sempre più segreti l'una dell'altro. Eppure quando tutto era finito, quando entrambi eravamo stremati e stesi sul materasso a riprendere fiato, lui finiva sempre con un bacio sulla fronte che stonava a dir poco con i momenti precedenti. Il suo continuo passare da amante focoso a compagno premuroso mi lasciavano sempre spiazzata, nonostante tutto il tempo che avevamo passato assieme. Un ultimo bacio prima di richiudere gli occhi ed addormentarci teneramente l’uno nelle braccia dell'altro. Quanto mi erano mancati il suo tocco ed il suo profumo… Ma una volta dissoltasi quella nebbia che ci aveva avvolti, in quel momento magico dove sogno e realtà si ...
    ... fondono, mentre ancora ero intenta a riprendere fiato, quella sensazione di stretta allo stomaco e il nodo in gola che avevo al risveglio tornarono a tormentarmi e il motivo per il quale da settimane ormai mi svegliavo in lacrime mi tornò prepotentemente in mente. “Devo dirti una cosa” esordii in fretta, cercando di fermare il tempo, prima di ritrovarmi ancora una volta ad affrontare la realtà. I suoi occhi erano ancora chiusi, il suo corpo inerme. Alzai la voce. “DEVO dirti una cosa” Si mosse, lentamente. Il verde dei suoi occhi mi invase, quello sguardo calmo che mi aveva sempre accompagnata per gran parte della mia vita era fisso su di me, quasi severo, mi mise soggezione. “Io…” iniziai. Si alzò, poggiandosi con una spalla allo schienale del letto e alzando una mano, portando l'indice sulle mie labbra, per zittirmi. “Va bene così” sussurrò, sorridendo. Aprii gli occhi. L'altra metà del letto era vuota, come ogni giorno, eppure qualcosa era cambiato, in quella stanza bianca fuori dal mondo dove i rumori della città non potevano raggiungermi, mi sentivo quasi cullata dalla leggera brezza di un caldo pomeriggio primaverile. “Devi dirti una cosa” sussurrai. “Addio.” 
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