1. Alla scoperta del cazzo parte 3


    Data: 11/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: torinobis

    ........Ho lasciato trascorrere diversi giorni. Ore interminabili di dubbi, di rinunce ad una pulsione che si faceva sempre più insistente: volevo farmi fare il culo. Avevo provato il piacere dell'umiliazione, della sottomissione, di essere trattato come un mero oggetto di piacere......ero andato più in là di molti che si fanno sbattere abitualmente, perché non avrei dovuto dargli il culo?
    
    A parte la paura, c'era qualcos'altro che mi frenava,che mi faceva dire di non cedere a quella tentazione: mi cercava ora, mi scriveva, era lui a desiderarmi......se gli avessi concesso il mio culo vergine, probabilmente sarei diventato come tutti gli altri che si fotteva. Lui voleva spaccarmi il culo, era il fatto di non averlo fatto che lo eccitava, l'idea di sodomizzarmi per la prima volta, poi sarebbe stata routine.
    
    Iniziò, pertanto, a radicarsi in me un'idea molto pericolosa: incontrarlo di nuovo senza concedermi, far arrivare la sua voglia alle stelle, lasciarlo intendere che ci sarei stato per poi negarmi: quella sarebbe stata la mia vendetta e allo stesso tempo il modo per tenerlo legato a me, il mio amante segreto, il mio maschio voglioso con cui sfogarmi nelle notti di frustrazione, l'unico in grado di farmi evadere dalla routine quotidiana e dare libertà a quella parte nascosta di me che voleva essere troia e sottomessa.
    
    Mi negai a diverse sue proposte. Tirai troppo la corda, perché mi insultò malamente cancellando il mio contatto, dicendomi di non farmi piu ...
    ... sentire.
    
    Lasciai passare un mese, in cui anche io abbandonai l'idea di incontrarlo di nuovo.
    
    Poi una sera discussi con i miei genitori e la mia ragazza, la tipica giornata di merda. Mi venne voglia, volevo sfogarmi, volevo non pensare a nulla e l'idea di vederlo mi fece subito calmare e allo stesso tempo eccitare.
    
    In uno stato febbrile, guardai l'ora erano le due di notte, presi le chiavi della macchina e uscii.
    
    Arrivai sotto casa sua, con la sensazione di star per fare una cazzata, ma la mano si mosse istintiva e citofonai. Non mi rispose nessuno.......Cazzo era ovvio, che mi credevo? sono le due di un venerdì sera, sarò in giro, a sbattersi qualche puttanella che gli da quello che vuole, con quel fisico e quel cazzo gigante avrà la fila.
    
    Mi voltai per andare verso la macchina, quando sentii il citofono che si attivava. Non disse una parola, aprì solo il cancello.
    
    Presi le scale sicuro di incontrarlo sul pianerottolo come l'altra volta, ma non lo vidi. Arrivai davanti la porta che era chiusa e aspettai.
    
    Aprì la porta, era buio, riconobbi il suo copro al buio mi fece girare e mi abbracciò ( mi abbracciava, ero felice ma allo stesso tempo sconcertato, non mi piaceva questa dolcezza, lo rendeva umano, io mi ero invaghito del toro bastardo che mi usava per godere). Ovviamente mi sbagliavo. Senti un fazzoletto umido sul viso e poco dopo persi i sensi.
    
    Mi risvegliai. Ero confuso non capivo cosa fosse successo.
    
    vidi la mia immagina riflessa nello specchio, ero legato ...
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